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Sunday, May 22, 2011

Fukushima: radiazioni rilevate nell’Oceano Pacifico e Atlantico

Quando il mese scorso gli esperti hanno dichiarato che il disastro di Fukushima era stato peggiore di quello di Chernobyl, non l’hanno detto a caso. Come non è stato un caso che i funzionari giapponesi abbiano aumentato la gravità dell’incidente alla centrale nucleare al livello 7, il livello più alto della scala internazionale. I radionuclidi diffusi nell’acqua del mare nipponico infatti non sono rimasti soltanto intorno alla centrale di Fukushima, ma sin dai primi giorni erano stati rilevati a cinque e dieci chilometri a Sud della centrale, e ad oltre 30 chilometri in mare aperto.

Ken Buesseler, oceanografo chimico del Woods Hole Oceanographic Institution, ed Henrieta Dulaiova, oceanografo chimico dell’Università delle Hawaii, hanno ora scoperto che le concentrazioni di radionuclidi sono arrivate non solo nel vicino oceano Pacifico, ma addirittura nell’Atlantico.

Il loro lavoro, finanziato dalla National Science Foundation, serve per capire più approfonditamente quante radiazioni hanno raggiunto gli oceani del mondo, e cosa esse sono in grado di provocare. In pratica, come hanno ammesso i ricercatori, saranno in grado di fornire una chiara fotografia della misura in cui l’oceano e l’atmosfera stanno “gestendo” la contaminazione. Buesseler ha specificato:

Quando si parla di oceani, l’impatto di Fukushima supera Chernobyl. I livelli di alcuni radionuclidi sono di almeno un ordine di grandezza superiore rispetto ai più alti livelli nel 1986 nel Mar Baltico e nel Mar Nero, i due mari più vicini a Chernobyl.


Secondo il The Woods Hole Oceanographic Institute, è ancora presto per affermare come il materiale radioattivo potrà incidere sulla salute umana, ma ciò che è noto è che l’impatto che ci può essere a pochi chilometri dalla centrale potrebbe essere molto simile a quello che può capitare a centinaia di chilometri di distanza. Le organizzazioni sanitarie invece continuano a ribadire che il pesce delle zone colpite è commestibile, ma in ogni caso non sono noti i cambiamenti nell’ecosistema che potranno avvenire a distanza di anni dall’esposizione alle radiazioni. Secondo quanto riferisce Forbes:

Gli scienziati hanno previsto che gli isotopi di Fukushima, come il cesio-137, vivranno a lungo, con un tempo di dimezzamento di 30 anni. Raggiungeranno le Hawaii in circa un anno e la costa della California in due-tre anni. Gli isotopi dovrebbero essere notevolmente diluiti dalla miscelazione con l’acqua di mare, tanto che gli scienziati non si aspettano che la radiazione di Fukushima rappresenti un rischio per la salute.

Conclude Buesseler:

Ritengo che questo sia il più grande rilascio accidentale verso l’oceano, anche più grande di Cherynobyl a causa della sua vicinanza con l’oceano.

Livello sette a Fukushima, una nuova Chernobyl. Greenpeace: “A sette già da tre settimane”
Nucleare, Fukushima come Chernobyl: alzato pericolo a livello 7
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[Fonte: Treehugger]


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