Secondo un nuovo studio pubblicato dai ricercatori della California State-Long Beach, gli isotopi radioattivi del disastro nucleare di Fukushima in Giappone sono stati rilevati nelle grandi foreste di kelp (sottomarine) al largo della costa della California. Dopo il terremoto e il successivo tsunami, un’onda di radioattività ha viaggiato attraverso l’Oceano Pacifico. Gli scienziati hanno analizzato le alghe giganti raccolte in alcuni luoghi, tra cui Santa Cruz, rilevando la presenza di iodio radioattivo, rilasciato dal reattore nucleare danneggiato in Giappone l’11 Marzo 2011. Dopo l’incidente di Fukushima la scorsa primavera, Stephen Manley e Chris Lowe, professori di biologia presso la California State-Long Beach, si sono chiesti come le radiazioni rilasciate possano aver interessato le alghe giganti, una chiave di volta per l’ecosistema costiero. Il campionamento ha rilevato alti livelli di iodio 131, così come in alcune specie di pesci che si nutrono di alghe. Lo Iodio 13 è un radioisotopo che si dissipa rapidamente, generalmente in otto giorni. Non ha effetti sui pesci o sulle foreste, e i due scienziati hanno rassicurato sul fatto che non destano nemmeno preoccupazione per la salute umana. Tuttavia, la concentrazione rilevata è stata di ben 250 volte la media. I ricercatori sospettano che la radioattività sia arrivata in California attraverso le precipitazioni, e lo scopo futuro è quello di tracciarne la longevità attraverso la catena alimentare marina.
Fonte: http://www.meteoweb.eu
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