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Wednesday, April 4, 2012

I periodici satelliti naturali della Terra


La Terra vista da un corpo spaziale

Qualsiasi libro di astronomia ci racconta che la Terra ha un solo satellite naturale. Si tratta del più grande, luminoso e iconico, tanto amato da poeti e romantici: la Luna. In realtà una serie di asteroidi a rotazione, che misurano pochi metri di diametro, orbitano attorno alla Terra catturati dall’attrazione gravitazionale terrestre, divenendo periodicamente dei satelliti naturali. La scoperta è avvenuta grazie ad una simulazione computerizzata effettuata dagli scienziati della University of Arizona Survey Catalina Sky. Gli scienziati hanno utilizzato un supercomputer francese per simulare i movimenti di 10 milioni di asteroidi presenti nei pressi della Terra; hanno poi tracciato le traiettorie di 18.000 rocce spaziali che la gravità terrestre ha catturato nella simulazione. La squadra ha concluso che almeno un asteroide con un diametro di 1 metro o poco più, orbita attorno al nostro pianeta in qualsiasi momento. Ci possono essere molti oggetti più piccoli che circondano la Terra, ma lo studio non può arrivare ad osservarli. “Questo è stato uno dei calcoli più elaborati che abbia mai fatto“, dice in un comunicato il co-autore dello studio Jeremie Vaubaillon dell’Osservatorio di Parigi, che poi aggiunge. “Se si dovesse provare sul vostro computer di casa, ci sarebbero voluti circa sei anni.” Alla fine questi oggetti si liberano della gravità terrestre e riprendono il loro percorso verso il Sole. Questo accade generalmente dopo 9 mesi, ma alcuni di essi possono orbitare attorno alla Terra anche per decenni. Nel 2006, la University of Arizona Survey Catalina Sky scoprì un asteroide delle dimensioni di una macchina. Conosciuto come RH120 2006, l’asteroide rimase in orbita terrestre per meno di un anno dopo la sua scoperta. Una migliore comprensione del numero e della natura di questi oggetti potrebbe avere benefici concreti, dicono i ricercatori. “Questi oggetti sono scientificamente molto interessanti,” dice il co-autore Robert Jedicke della University of Hawaii a Manoa. “Un piccolo asteroide potrebbe un giorno essere portato sulla Terra, dandoci a basso costo un modo per esaminare un campione di materiale che non è cambiato molto dall’inizio della formazione del nostro sistema solare avvenuta oltre 4,6 miliardi di anni fa.” La ricerca dettagliata del team è stata pubblicata nel numero di Marzo della rivista Icarus.

Renato Sansone

Fonte: http://www.meteoweb.eu


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