Trovati ghiaia e altri sedimenti trasportati dall'acqua. Accertata ipotesi che su Pianeta Rosso in passato c'erano oceani
Washington, 28 set. (TMNews) - La sonda della Nasa
"Curiosity", arrivata su Marte il 6 agosto scorso, ha scoperto della
ghiaia e altri sedimenti proveniente dal letto di un antico fiume,
confermando in tal modo le ipotesi secondo le quali il Pianeta Rosso
sarebbe stato in passato ricco di acqua.
La forma arrotondata dei sassolini dimostra che non sono stati trasportati dal vento ma dalla corrente: è la prima volta che vengono osservate direttamente delle tracce che permettono inoltre di stimare la velocità della corrente del corso d'acqua (0,91 metri al secondo) e al sua profondità (un metro).
Secondo gli esperti "Curiosity", la cui missione principale è quella di trovare tracce fossili di vita microscopica, potrebbe trovarsi attualmente in una zona (anticamente) fluviale ai piedi del monte Sharp, a Nord del cratere di Gale dove è avvenuto l'atterraggio della sonda.
Le missioni fin qui lanciate verso Marte hanno finalmente accertato che l'ipotesi dei geologi, ovvero che il Pianeta Rosso abbia in passato ospitato degli oceani, è corretta: rimane appunto da vedere se tale situazione sia durata abbastanza a lungo da permettere lo sviluppo di forme di vita unicellulari, che potrebbero avere lasciato delle tracce fossili.
La massa del pianeta è infatti troppo esigua e il campo magnetico troppo debole per trattenere un'atmosfera significativa, e temperatura e pressione atmosferica sono dunque in generale troppo basse per permettere la formazione di H2O in forma liquida alla superficie (il ghiaccio è possibile, ma sublima direttamente in vapore di ghiaccio, rilevato dalle sonde orbitanti).
E' tuttavia possibile che sotto la superficie, dove pressione e temperatura sono maggiori, possano essere rimaste delle sacche di acqua in grado di aver conservato anche forme di vita elementari.
Int6
La forma arrotondata dei sassolini dimostra che non sono stati trasportati dal vento ma dalla corrente: è la prima volta che vengono osservate direttamente delle tracce che permettono inoltre di stimare la velocità della corrente del corso d'acqua (0,91 metri al secondo) e al sua profondità (un metro).
Secondo gli esperti "Curiosity", la cui missione principale è quella di trovare tracce fossili di vita microscopica, potrebbe trovarsi attualmente in una zona (anticamente) fluviale ai piedi del monte Sharp, a Nord del cratere di Gale dove è avvenuto l'atterraggio della sonda.
Le missioni fin qui lanciate verso Marte hanno finalmente accertato che l'ipotesi dei geologi, ovvero che il Pianeta Rosso abbia in passato ospitato degli oceani, è corretta: rimane appunto da vedere se tale situazione sia durata abbastanza a lungo da permettere lo sviluppo di forme di vita unicellulari, che potrebbero avere lasciato delle tracce fossili.
La massa del pianeta è infatti troppo esigua e il campo magnetico troppo debole per trattenere un'atmosfera significativa, e temperatura e pressione atmosferica sono dunque in generale troppo basse per permettere la formazione di H2O in forma liquida alla superficie (il ghiaccio è possibile, ma sublima direttamente in vapore di ghiaccio, rilevato dalle sonde orbitanti).
E' tuttavia possibile che sotto la superficie, dove pressione e temperatura sono maggiori, possano essere rimaste delle sacche di acqua in grado di aver conservato anche forme di vita elementari.
Int6
Fonte: http://www.tmnews.it
Commento di Oliviero Mannucci: Chissà che diranno alla NASA quando scopriranno che nel sottosuolo scorre acqua calda popolata da una miriade di frome di vita, compresi una specie di pesci molto particolar!?
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