Dalla Sicilia l'esercito americano governerà le guerre climatiche e nucleari attraverso comandi satellitari e telematici. Si chiama Muos ed è un sistema militare di ultima generazione.
La Sicilia sarà il cuore pulsante
dell’esercito Americano. Come in star wars la nostra Isola governerà le
guerre climatiche e nucleari attraverso comandi satellitari e telematici
. A Niscemi, proprio nel cuore della riserva naturale “Sugherata”, sta
per vedere la luce il Muos. La struttura verrà edificata nell’antico
feudo niscemese ‘Ulmo’ dove, dal 1991, è operativa una delle piu’ grandi
centrali di telecomunicazioni della marina Usa esistente nel
Mediterraneo. Questa centrale, con le sue 41 antenne, collega il nostro
mare con l’Asia sud-occidentale, l’Oceano Indiano e l’Oceano Atlantico.
La base ‘Ulmo’ è sotto il controllo della ‘U.S. Naval Computer and
Telecommunication Station Sicily’ che ha sede a Sigonella, la base
militare americana dislocata tra gli agrumeti della piana di Catania. La
centrale militare statunitense assicura la comunicazione top secret e
non di alleati Nato e Stati Uniti. Questo, per grandi linee, il quadro
generale dell’egemonia militare a stelle e strisce in Sicilia. Troppo
poco, a quanto pare, per gli Usa che, a breve, amplieranno la loro forza
militare tramite il Muos (Mobile user objective system). Questo
sistema satellitare è un'infrastruttura militare di ultima generazione.
Sono quattro, oggi, le strutture tipo Muos presenti nel mondo. Tutte
dislocate in zone desertiche. Solo quella che sta per essere realizzate
in Sicilia, chissà perché, vedrà la luce in un’area vicinissima ai
centri abitati. Da qui la ragionevole e giustificata paura delle
popolazioni che si ‘scipperanno’ le radiazioni con effetti sulla loro
salute ancora tutti da capire.
L'impianto presenta due torri radio e tre
antenne del diametro di 18,4 metri e dell’altezza pari a 149 metri. Il
sofisticato sistema di comunicazione ad altissima frequenza integrerà
comandi, centri d’intelligence, radar, cacciabombardieri, missili da
crociera, velivoli senza pilota e altri strumenti di morte. Insomma
dalla nostra Isola gli Stati Uniti, con un solo click ,potrebbero
immedesimarsi nel generale dell'esercito romano, Massimo Decimo Meridio,
e dire: “Al mio segnale scatenate l'inferno”. Tutto questo con un solo
unico obiettivo: aumentare l’offensiva militare.
Come si è arrivati al Muos di Niscemi.
Tutto comincia nel 2001, quando viene siglato un accordo bilaterale tra
gli Usa e l'Italia. I vertici della base militare di Sigonella inviano
la documentazione dell’impianto alla Regione Siciliana il 24 gennaio
2007. La documentazione, inoltrata dall'Aeronautica militare italiana
agli uffici della Regione, rimane nei cassetti dell'assessorato
regionale al Territorio e Ambiente sino al 3 aprile 2008, quando viene
trasmessa al Comune di Niscemi. Per la
cronaca, quando si verificano questi fatti
sulla plancia di comando dell’assessorato regionale al Territorio e
Ambiente c’è Rossana Interlandi che, guarda caso, è nativa proprio di
Niscemi. L’allora assessore Interlandi non sembra abbia opposto
particolari resistenze al progetto. Almeno
ufficialmente. Dice la stessa Interlandi: “Io non ho firmato nulla, non
mi sono occupata di questa faccenda. La pratica è stata seguita dai
tecnici di allora”.
Il “no” del Comune è servito a poco, però.
Nella base Ulmo, infatti, inizia l' opera di edificazione vera e
propria. La Telecom, per esempio, posiziona i cavi per la stazione
internet. Il resto è un susseguirsi di manifestazioni e opposizioni
dell'ex sindaco di Niscemi, Giovanni Di Martino, e dei Comuni del
Nisseno e a nulla valgono i tentativi di persuasione operati dal
presidente della Regione, Raffaele Lombardo, e dal ministro della
Difesa, Ignazio La Russa,
favorevoli alla “centrale da guerra”. Il 28
giugno 2011 dagli uffici del Territorio e Ambiente della Regione
siciliana arriva il “sì” definitivo per il proseguimento dei
lavori. “L’Arpa Sicilia – diice l'ex
commissario Salvatore Cocina - ha fatto delle misurazioni
elettromagnetiche vicino alla base di Niscemi riscontrando dei valori
nella norma. Non la pensa allo stesso modo il dott. Massimo Zucchetti e
Massimo Curaddu del politecnico di Torino. I due fisici pensano che il
Muos puo' causare grave rischi per la salute dei cittadini. ““Si tratta
di effetti acuti, legati a esposizioni brevi, a campi di elevata
intensità; e di effetti dovuti a esposizioni prolungate a campi di
intensità inferiore”, spiegano nella loro documentazione i due fisici,
Zucchetti e Coraddu.
Intanto la questione Muos sta diventando di ordine nazionale.
Settimane fa una delegazione del comitato No Muos ha preso parte a due
audizioni alla Commissione Difesa della Camera e alla Commissione
d’Inchiesta sull’uranio impoverito del Senato . In audizione i delegati
hanno spiegato, fornendo una vasta documentazione, le ragioni di quanti
si oppongono fermamente alla costruzione della stazione di terra del
sistema Muos all’interno della Riserva Naturale Sughereta di Niscemi.
Hanno altresì denunciato i pericoli rappresentati dalle radiazioni
elettromagnetiche e il processo di militarizzazione che i territori e i
cittadini siciliani sono costretti a subire.
La Commissione d’Inchiesta sull’uranio impoverito ha ritenuto che sussistono le basi per una moratoria, sia per quanto riguarda la costruzione del Muos, sia per il sistema di antenne già presente nella riserva.
Fonte: www.ilmanifesto.it
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