Spazio: ultima frontiera. Credere che si sia soli nell'universo è come credere che la Terra sia piatta. Come disse l'astrofisico Labeque al palazzo dell'UNESCO, durante il congresso mondiale del SETI di Parigi del Settembre 2008, " SOMETHING IS HERE", "Qualcosa è qui", e I TEMPI SONO MATURI per farsene una ragione. La CIA, l'FBI, la NSA, il Pentagono, e non solo, lo hanno confermato!
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Sunday, June 8, 2014
A Saluggia in Piemonte un pericolo nucleare
TORINO 6 Giu (Spazi Inclusi) – Tre registi (Daniele Gaglianone, Cristina Monti e Paolo Rapalino) hanno realizzato ''La' Suta – La nostra eredita' nucleare in un triangolo d'acqua'', un documentario che punta l'attenzione su Saluggia, piccolo comune agricolo a quaranta chilometri da Torino, in cui sono sorti dalla fine degli anni Cinquanta un centro di ricerca nucleare, un reattore sperimentale e un impianto di riprocessamento e in cui si sono sviluppate tecniche per recuperare uranio e plutonio dagli elementi di combustibile irraggiati.
''Tutto questo – spiegano i registi – in una zona pericolosissima perche' a due passi dal fiume Dora, in un sito oltre tutto non piu' in sicurezza dopo l’alluvione del 2000: nonostante tutto questo, a Saluggia si sta comunque ultimando un nuovo deposito di scorie''. Tre anni di lavoro per gli autori del documentario per cercare di ricostruire e comprendere una situazione che si trova tra il folle e l'assurdo, ma che e' sopratutto pericolosa.
''La prima cosa che ogni paese ha sempre fatto quando si e' trovato ad avere a che fare con scorie tossiche liquide e' stata quella di solidificarli, un procedimento efficace per ridurne la pericolosita' nell'immediato. A Saluggia questo non e' mai stato fatto, situazione ancora piu' grave se pensiamo che quel luogo e' costruito nell'alveo del fiume, che pochi metri dopo si immette nel Po: se si verificasse un incidente, in poco tempo tutta la pianura padana verrebbe contaminata irrimediabilmente per centinaia, migliaia di anni. Delle tante necessita' da affrontare, quella della solidificazione e' la prima senza alcun dubbio''.
Sembra impossibile che una situazione così grave venga sostanzialmente ignorata. ''Vero, anche se e' scattata in noi italiani, senza volere, la consapevolezza che abbiamo chiuso col nucleare negli anni '80, col referendum. Da quel giorno non si e' più prodotto nulla, verissimo, ma il nucleare ha delle conseguenze a lunghissimo termine, e nel vercellese si concentra ora il 96% della radioattività italiana''.
Sono molte le problematiche che il documentario di Daniele Gaglianone, Cristina Monti e Paolo Rapalino evidenzia, non ultima quella della mancanza di un deposito permanente delle scorie in Italia (decisione rinviata da anni da qualunque governo, e che fa diventare Saluggia sede permanente di fatto). Per seguire gli aggiornamenti della vicenda e per saperne di piu', è stato allestito un sito internet apposito in cui è possibile anche contribuire alle spese di distribuzione: lasuta.it.
Carlo Griseri
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