FLOP STORICO - La verita' sull'EXPO: parcheggi vuoti e pochissimi i visitatori
L'EXPO? UN CLAMOROSO FLOP! IL SERVIZIO DELLA TV... di nuovoilluminismo
La verita' sull'EXPO: parcheggi vuoti e pochissimi i visitatori
IL TERZO SEGRETO DI EXPO – IL
COMMISSARIO SALA CUSTODISCE GELOSAMENTE I DATI SUGLI INGRESSI – RISERBO
TOTALE ANCHE SUI BIGLIETTI DELLA METRO E LA SPAZZATURA RACCOLTA – I BIGLIETTI STACCATI SONO IL 30% IN MENO DEL PREVISTO?
Secondo le previsioni, i 24 milioni di
visitatori attesi in sei mesi dovrebbero essere raggiunti ipotizzandone
circa 100 mila nei giorni feriali e 200 mila il sabato e nei giorni
festivi. Ma per il quotidiano gli ingressi sarebbero attorno ai 60 mila
nei feriali, circa 140 mila il sabato e non più di 100 mila la domenica.
Per questo sono stati lanciati gli sconti serali. Semivuoti i
parcheggi…( vedi il servizio girato dalla Tv svizzera sopra pubblicato).
E’ l’Expo dei numeri segreti. I tornelli
certificano gli ingressi con assoluta precisione, giorno per giorno,
ora per ora. Eppure, quanti sono i visitatori? Resta un mistero,
custodito meglio del terzo segreto di Fatima. Il commissario Giuseppe
Sala ha spiegato che deve evitare lo “stress” e non vuole cadere nella
“trappola dei numeri”, perché “c’è il rischio di esaltarsi o deprimersi,
mentre io voglio che il mio team rimanga concentrato sulle cose da
fare”.
In realtà, le cose da fare cambiano a
seconda del numero dei visitatori. Ma lui niente: annuncia soltanto
quanti biglietti sono stati venduti, “unico dato certificabile”. Finora
sono 11 milioni, dice contento. Ma sono pacchetti parcheggiati in gran
parte presso tour operator o grandi distributori, non ancora acquistati
davvero da visitatori in carne e ossa.?I tornelli invece i numeri veri
li sanno e li comunicano in tempo reale alla centrale operativa di via
Drago, che controlla minuto per minuto ogni sospiro di Expo. Ma non li
rendono pubblici, per evitare lo “stress” a Sala e al suo team.
C’è di più: a Milano in questi giorni
sono segretati perfino il numero dei viaggiatori sul metrò e i dati
sulla spazzatura asportata, perché potrebbero essere usati per calcolare
gli ingressi Expo. C’è un embargo patriottico da tempi di guerra.
Sappiamo soltanto che gran parte dei visitatori arriva all’esposizione
con la linea M1 del metrò. Proprio per questo alla società Atm – che
gestisce il servizio e sa benissimo quanti passeggeri ogni giorno
sbarcano alla fermata Rho-Fiera-Expo – è stato ordinato di tenere acqua
in bocca: vietato comunicare i dati.
Gli unici numeri in circolazione sono
quelli delle trionfali, benché ufficiose, proclamazioni dei primi
giorni: “200 mila visitatori nel giorno d’apertura, malgrado la
pioggia”, è stato fatto filtrare ai giornali. Ancor meglio il 2 maggio:
“220 mila ingressi”. Ma sono cifre senza alcuna conferma ufficiale.
Secondo le previsioni, i 24 milioni di visitatori attesi in sei mesi
dovrebbero essere raggiunti ipotizzandone circa 100 mila nei giorni
feriali, 200 mila il sabato e nei giorni festivi. Anzi, ci sono
documenti Expo che formulano previsioni precise, giorno per giorno. Ecco
quelle delle prime settimane: 1 maggio, 250 mila; 2 maggio, 180; 3
maggio, 180; 4 maggio, 70; 5 maggio, 70; 6 maggio, 80; 7 maggio, 80.
E così via, fino ai 180 mila ipotizzati
per ieri 23 e per oggi 24 maggio.?Secondo quanto risulta al Fatto
Quotidiano, la realtà è inferiore almeno del 30 per cento. Va abbastanza
bene il sabato, male la domenica. Gli ingressi sarebbero attorno ai 60
mila nei feriali, circa 140 mila il sabato e non più di 100 mila la
domenica.
A mettersi le mani nei capelli hanno
già cominciato i gestori dei parcheggi e dei ristoranti interni al sito.
Sono disperati perché temono di non rientrare delle spese a causa
dell’afflusso di pubblico molto più basso del previsto. Preoccupata è
soprattutto Arriva, società italiana delle ferrovie tedesche che ha
vinto l’appalto per la gestione dei parcheggi: secondo le previsioni, il
50 per cento dei visitatori sarebbe dovuto arrivare in auto, con
incassi per 11 milioni, invece i parcheggi sono vuoti al 90 per cento. E
Arriva è già in rosso perché deve comunque garantire per tutto il
giorno un costoso servizio di navette per portare chi ha parcheggiato
fino ai tornelli d’ingresso.
La situazione è così preoccupante che
Sala, il quale aveva lanciato finora appelli accorati perché la gente
usasse i mezzi pubblici, il 14 maggio ha cambiato messaggio: “Venite in
macchina”. E ora lancia l’idea di rendere il parcheggio gratuito. Ma
così Expo dovrà pagare ad Arriva 3 milioni di penale.
Erano previsti anche 500 autobus al
giorno, ma non ne arrivano più di 200. I treni di Trenord erano pronti a
trasportare 42 mila passeggeri al giorno, ne portano invece solo 6
mila. Poi c’è Trenitalia. Racconta entusiasta che il numero di
viaggiatori che raggiungono Milano con le Frecce è cresciuto del 20 per
cento: “È l’effetto Expo”. Peccato però che nello stesso comunicato dia
le cifre di Torino (+70 per cento), Bologna (+25), Venezia (+21), Genova
(+20): tutte più alte o uguali a Milano.
Quanto agli aerei, “nessun volo
aggiuntivo per Expo”, rispondono dagli aeroporti di Linate, Malpensa e
Orio al Serio. Non c’è alcuna traccia, per ora, neppure dei voli
speciali che dovrebbero portare a Milano il promesso milione di cinesi.
Sala dice di non guardare i dati per non essere sottoposto a stress. In
realtà li guarda e, proprio per questo, ha cercato di correre ai ripari
lanciando la formula dell’ingresso serale: chi entra dopo le 19 paga
solo 5 euro, invece dei 39 euro del biglietto pieno, e nei weekend la
chiusura è spostata alle 24. Grande successo: Expo è diventata
un’alternativa alla “movida” milanese, con gran rabbia di molti gestori
di bar e ristoranti in città, sui Navigli o a Brera, che si vedono
sfilare i clienti dalla concorrenza dell’esposizione.
I visitatori serali fanno numero, ma non
visitano i padiglioni, si limitano per lo più a bere birra e mangiare
hamburger. Faranno bene alla contabilità finale degli ingressi, ma non
ai bilanci (pagano solo 5 euro), né alle iniziative di Expo in città. In
compenso costringono a un superlavoro non previsto Atm per i trasporti,
la Polizia locale per la sicurezza e l’Amsa per la pulizia e la
gestione dei rifiuti. Sui numeri, comunque, restano amplissimi i margini
d’incertezza. Eppure sarebbe semplice por fine a ogni dubbio:
basterebbe comunicare ogni giorno il numero dei visitatori. A meno che
non si debba cercare di nascondere un flop.
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