Negli States è droni-mania: la Marina ne acquista uno capace di compiere più volte l'orbita del Pianeta mentre si discute sull'utilizzo degli UAV-spia sul territorio statunitense e ai suoi confini
Roma - La US Navy ha un nuovo "giocattolo": un drone spia gigantesco dotato di ogni genere di comfort per l'agente NSA che non deve chiedere mai. Realizzato dal contractor Northrop Grumman, MQ-4C Triton è pensato per essere impiegato in missioni di ricognizione per raccolta dati, sorveglianza e intelligence.
Il Triton di Northrop Grumman ha un'apertura alare di quasi 40 metri, può operare su distanze marittime estese e può restare in volo anche per cinque orbite del Pianeta di fila. La dotazione del drone comprende un sistema di sensori completo e un radar operante a 360 gradi.
A quale scopo la US Navy utilizzerà il suo nuovo super-drone? La marina statunitense spiega che l'UAV servirà a eseguire missioni di vigilanza marittima e per la "raccolta di ordini dei nemici sulle informazioni per la battaglia, la valutazione dei danni della battaglia, vigilanza sui porti, warfare di superficie, gestione dello spazio della battaglia, e missioni attacco marittime e litorali".
Se il Triton servirà agli USA per conservare il vantaggio tattico e strategico sui mari di tutto il mondo, molto meno senso e utilità sembra invece avere l'impiego dei droni-spioni sul suolo statunitense e per il pattugliamento dei confini.
I milioni di dollari spesi per acquisire e far volare gli UAV del Bureau of Customs and Border Protection sono spesi male, dice un recente rapporto, e nonostante la limitata missione del Bureau (cioè appunto la difesa dei confini statunitensi) tali droni vengono spesso impiegati come strumento di intelligence per FBI, polizie locali e altre agenzie statali.
Una situazione che Electronic Frontier Foundation ritiene inaccettabile, e contro la quale l'organizzazione pro-diritti digitali esorta i cittadini a interpellare le autorità locali su quale impiego specifico sia previsto per gli UAV ufficialmente autorizzati dall'amministrazione per l'aviazione federale (FAA).
Il problema degli UAV in volo sul territorio statunitense è di quelli pressanti, tale da far nascere più di una preoccupazione su che uso facciano dei droni le 64 basi aeree (censite da Public Intelligence) note per avere in dotazione i velivoli. E tale da spingere il senatore Rand Paul a proporre un disegno di legge che vieti espressamente l'impiego degli UAV-spioni senza esplicita autorizzazione da parte di un giudice federale.
Alfonso Maruccia
Fonte: http://punto-informatico.it
No comments:
Post a Comment
Note: Only a member of this blog may post a comment.