Aerei militari russi capaci di trasportare armi atomiche che violano lo spazio aereo della NATO, ed i caccia dell'Alleanza Atlantica pronti ad alzarsi in volo per scortare il velivolo di Mosca in Russia. La situazione descritta non è né uno spezzone di qualche film di fantaguerra, né un estratto di qualche documento segreto risalente alla Guerra Fredda, bensì un fatto reale avvenuto di recente.
Nella giornata di martedì, 17 luglio, uno stormo di bombardieri Tu-22 dell'esercito russo ha violato lo spazio aereo della Lituania. Dopo avere sorvolato la costa del Mar Baltico, gli aerei di Mosca sono stati accompagnati al di sopra del territorio russo dai Mig-29 dell'areonautica militare polacca.
Come riportato da una nota ufficiale del Ministero della Difesa lituano, gli aerei russi appartengono ad una categoria in grado di trasportare armi nucleari, mentre i velivoli polacchi, che si sono prontamente alzati in volo per difendere lo spazio aereo dell'Europa, si trovano in Lituania per la missione NATO Baltic Air Policing.
Queste operazioni sono mirate al pattugliamento dello spazio aereo confinante con quello di Mosca effettuate da mezzi aerei di Polonia e Germania per prevenire sconfinamenti in Europa da parte dell'esercito del Cremlino.
«Il 17 luglio è stata rilevata un'attività militare di velivoli russi al di sopra del Mar Baltico – riporta la nota del Ministero della Difesa di Vilna –: in virtù delle procedure previste dalla Air Policing, le forze aeree polacche si sono alzate in volo per accompagnare i russi entro il loro territorio».
Conferma della notizia è pervenuta dal Ministero della Difesa della Russia, che, come riportato dalla BNS, ha ammesso la realizzazione del volo militare al di fuori dello spazio aereo russo presso il Mar Baltico, e anche sul Mar Nero, di quattro velivoli appartenenti alla propria flotta militare.
Secondo Mosca, le azioni sono state realizzate per testare il grado di esperienza dei piloti, e simili iniziative sono in regola con gli accordi internazionali inerenti il sorvolo delle zone aeree neutrali, senza alcuno sconfinamento nei territori dei Paesi dell'Europa.
A gettare pepe sulla questione c'è un'ulteriore nota del Ministero della Difesa lituano, che ha evidenziato come l'attività militare dell'areonautica russa si stia attuando a pieno regime da molto tempo. Come dichiarato dal Ministro di Vilna, Rasa Junkeviciene, i voli degli aerei miliari di Mosca avvengono più di una volta alla settimana e, di recente, i casi di infrazione dello spazio aereo della NATO da parte dei russi si sono fatti sempre più frequenti.
«Ogni settimana, e anche più spesso, gli elementi aerei dell'Alleanza Atlantica inseriti nella missione Baltic Air Policy sono costretti a scortare in territorio russo velivoli di Mosca individuati nello spazio lituano e di altri Paesi del Baltico – ha evidenziato la Junkeviciene –. Tra gli aerei russi ci sono bombardieri in grado di trasportare armamenti con capacità offensiva».
Secondo fonti militari, il sorvolo dello spazio aereo di Paesi confinanti, e la realizzazione di azioni aeree a pochi metri dall'inizio del territorio di uno Stato terzo, sono da considerare come atti di provocazione, finalizzati ad innalzare la tensione politica tra le parti coinvolte nell'episodio.
Già lo scorso settembre, i Ministeri della Difesa di Estonia, Lettonia e Finlandia hanno lamentato pubblicamente la presenza di velivoli militari russi nel proprio spazio aereo, ed hanno invitato la NATO a reagire ad atti di palese provocazione, che nella modalità hanno ricordato episodi della Guerra Fredda, quando l'Unione Sovietica per innalzare la tensione fu spesso autrice di simili manovre.
Siria e gas dietro le provocazioni militari dei russi
Il braccio di ferro tra la Russia e la NATO si colloca sullo sfondo di due capitoli della politica internazionale di estrema attualità. Il primo è legato alla crisi siriana: recenti notizie hanno infatti confermato la consegna da parte della Russia di velivoli militari al regime di Bashar Al Assad, nei confronti del quale l'Occidente sta innalzando la pressione per sostenere il movimento di opposizione di Damasco. Il secondo aspetto riguarda l'energia. La Russia si sta infatti opponendo sistematicamente ai progetti di indipendenza energetica varati dalla Commissione Europea per diversificare le proprie forniture di gas dal monopolio attualmente detenuto dal monopolista russo, Gazprom.
Mosca, che si avvale dell'energia per mantenere l'egemonia politica in Europa Centro-Orientale, e realizzare la politica di rinnovo dell'impero russo nello spazio ex-sovietico, ha più volte contestato l'iniziativa di Bruxelles, ed ha cercato in ogni maniera di impedire la stipula di accordi per l'importazione di gas in Europa tra l'UE e fornitori terzi, tra cui i Paesi dell'Asia Centrale, il Qatar e l'Irak.
Fonte: http://www.legnostorto.com
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