“E’ un piccolo passo per un uomo, ma un balzo gigante per l’umanità“. Con queste parole Neil Armstrong descrisse il primo passo di un essere umano sulla superficie della Luna. Erano le 04:56 del 21 Luglio 1969, quando circa 600 milioni di telespettatori osservarono lo storico evento dalle proprie case o affollando i bar. In quel momento la Luna si trovava a 388.650 chilometri dalla Terra ed era prossima al primo quarto. In tanti la osservavano con il naso all’insù, i bar come detto erano super affollati per seguire l’evento, dal momento che gli apparecchi televisivi non erano per tutti. La RAI trasmise una storica diretta in bianco e nero, con immagini sgranate; una visione nettamente differente dai moderni televisori, ma ciò che contava era che il corpo celeste già oggetto di studio e di osservazione dalla nascita dell’astronomia, era stato conquistato. “Ha toccato: l’uomo è sbarcato sulla Luna” disse Tito Stagno, giornalista Rai, nella lunghissima diretta che incollò la notte del 21 luglio milioni di telespettatori italiani. Quella dello sbarco lunare fu una telecronaca storica che impegò oltre 200 giornalisti e tecnici. In quegli attimi si scioglievano tanti dubbi, e le sonde prima, e gli astronauti poi, ci fornirono un quadro completo del nostro satellite. Un corpo arido e desolato, senza acqua, con alte catene montuose, vasti altipiani , moltissimi crateri da impatto grandi e piccoli, e distese pianeggianti di lava solidificata.
Proprio da una di queste, il “Mare della Tranquillità”, Neil Armstrong e Edwind Aldrin ci trasmisero le immagini di quella magica notte appena usciti dal LEM, mentre il loro compagno Michael Collins, controllava il modulo di comando Columbia. Un traguardo millenario era raggiunto: l’uomo calcava il suolo di un altro mondo. Fu il termine di una grande sfida tra URSS e Stati Uniti, ispirata dalla guerra fredda. L’equipaggio dell’Apollo 11 lasciò una targa di acciaio inossidabile per commemorare lo sbarco e lasciare informazioni sulla visita ad ogni altro essere, umano o meno, che la trovi. La targa raffigura i due emisferi del pianeta Terra, ed è firmata dai tre astronauti e dall’allora Presidente statunitense Richard Nixon. La targa riporta queste parole: “Qui, uomini dal pianeta Terra posero piede sulla Luna per la prima volta, Luglio 1969 d.C. Siamo venuti in pace, per tutta l’umanità”. Per le missioni Apollo fu impiegato il gigantesco razzo Saturno V, lungo 11 metri e pesante, al lancio, 2930 tonnellate. Al suo estremo anteriore si trovava l’astronave, comprendente la capsula Apollo con tre astronauti, il modulo di servizio e il modulo d’escursione lunare. L’allunaggio avvenne alle ore 21:18 italiane. Lo sbarco durò in totale 21 ore e 31 minuti, compresa la passeggiata durata 2 ore e 31 minuti. Fu una notte storica ed interminabile, la nuova frontiera dell’uomo verso lo spazio, che oggi prevede lo sbarco su Marte in un prossimo futuro. Sono trascorsi 43 anni da quella notte indimenticabile, ma le orme impresse nella “regolite”, rimarranno pressoché intatte per migliaia o forse per milioni di anni, fino a quando la sottile pioggia di micrometeoriti non le degraderà. E forse anche allora, l’uomo ricorderà lo sbarco lunare del 21 Luglio 1969.
Fonte: http://www.meteoweb.eu
IO ALLORA AVEVO SOLO 4 ANNI, MA MI RICORDO TUTTO COME FOSSE IERI
di Oliviero Mannucci
Il sottoscritto al Kennedy Space Center 4 mesi fa, alle spalle un modello a dimensioni naturali del Saturno V, il razzo che portò gli astronauti sulla Luna
Sono dunque passati 43 anni, quasi mezzo secolo, ma io la sera dello sbarco me la ricordo molto bene per vari motivi. Si ero un bimbo piccolo, avevo solo 4 anni, ma mi ricordo tutto molto bene, anche perchè 11 giorni prima nacque mio fratello. Inoltre mio papà, che ha lasciato questo mondo da tre anni, mi fece una testa così con la storia dello sbarco lunare. E devo ringraziare proprio lui se nonostante la mia tenera età, potetti capire l'importanza di quell'evento che è rimasto indelebile nei cassetti dei miei ricordi. Sembra di parlare di un altra era, si parla del 1969, allora la tv era solo in bianco e nero, non c'erano i telefonini, ne i Personal computer, ne tanto meno i vari I-POD, I-PAD e compagnia bella. Ai giovanissimi sembrerà che vivevamo nel medioevo. Mi ricordo che mio papà s'illuminava quando mi diceva " gli astronauti stanno andando sulla Luna" e io " ma la Luna è fatta di formaggio che ha tutti quei buchi? E come fanno gli astronauti ad arrivarci? e mio padre " hai visto in tv, li hanno messi su un missile che è partito dall'America, da Cape Canaveral, su quel missile proprio come quando gli uomini viaggiano su un aereo, fa però un viaggio molto più lungo perchè viaggia nello spazio e poi li porta sulla Luna" e io " ma poi una volta che sono arrivatisulla Luna, gli astronauti ritornano o rimangono li? Se lo sono portati da mangiare?" mio padre " se tutto va bene ritornano, si il mangiare ce l'hanno" E poi dopo pochi giorni mi ricordo la diretta di Ruggero Orlando ( che parlava un pò come un vecchiatto del far west) e Tito Stagno. Le immagini che arrivavano dalla Luna oltre ad essere in bianco e nero erano anche confuse, ma ricordo ancora tutto. Non ci avrei creduto se allora mi avessero detto che 43 anni dopo, a Marzo del 2012, io sarei andato a visitare il Kennedy Space Center compresa la rampa di lancio dove 43 anni prima, Amstrong, Collins e Aldrin partirono alla volta della superficie lunare, grazie papà, ovunque tu sia!
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