Gli scienziati di SETI ancora non hanno trovato tracce di vita intelligente nello spazio ma sono sempre pronti all'evenienza, calice in mano
Che siate scettici o meno, sappiate che l'agenzia spaziale NASA ha da tempo preparato una serie di documenti che vanno sotto il titolo di "Declaration of Principles Concerning the Conduct of the Search for Extraterrestrial Intelligence", in breve "Come comportarsi quando arrivano gli extra terrestri", a partire da un augurale brindisi con lo champagne.Il progetto SETI, ovvero la ricerca di vita extra terrestre, ora non fa più parte della NASA ma la documentazione di base resta valida con qualche modifica in più. Le migliori speranze di trovare vita lontano dalla Terra sono riposte in Marte, il nostro vicino pianeta rosso. Anche se non si tratterebbe di classici marziani da film, secondo SETI l'auspicabile missione di ricerca dovrebbe avvenire in diretta Internet-TV, sotto gli occhi di tutti insomma.
A chi preannuncia catastrofi pari all'arrivo di Colombo in America in seguito al quale, ricordiamo, gli Indiani non hanno avuto un gran che di fortuna, SETI afferma che qualunque forma di vita cerchi di contattarci dovrebbe essere talmente evoluta da aver rinnegato velleità distruttive.
Ciononostante, il programma di ricerca su Marte specifica che eventuali campioni di vita presi sul pianeta devono essere trattati alla stessa stregua di un virus potentissimo, come un novello Ebola, per intenderci, e quindi testato prima di essere riportato sulla Terra. E dato che per "testato" si intende se e come può essere distrutto, vediamo bene che la nostra aggressività segna ancora una decisa immaturità nell'iniziare un contatto con nuove specie extra terrestri, per nostra stessa ammissione.
Notizia tratta da: http://notizie.virgilio.it/
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