Saranno la Sierra Nevada Corporation (Louisville, Colorado), la Space X (Hawthorne, California) e la Boeing Company (Houston, Texas) ad affiancare la Nasa nella preparazione della nuova generazione di uomini che andranno nello spazio. Lo ha dichiarato l’amministratore delegato in persona Charles Bolden all’agenzia Kennedy Space Center.
“Oggi annunciamo un altro passo fondamentale verso il lancio dei nostri astronauti dal suolo statunitense verso i sistemi spaziali costruiti da aziende americane -riferisce infatti Bolden- Abbiamo selezionato tre aziende che ci aiuteranno a porre fine all’esternalizzazione del volo spaziale umano e a creare posti di lavoro altamente remunerativi in Florida e altrove in tutto il paese”. Il riferimento è chiaramente alla Russia, che la Nasa paga circa 63 milioni di euro per un viaggio andata e ritorno di americani da e per la Stazione Spaziale Internazionale (Iss). Un salasso di cui l’agenzia vuole liberarsi.
In particolare la Boeing Company ha ottenuto 460 milioni di dollari (370 milioni di euro), la più grande fetta del premio, che sarà usata per sviluppare ulteriormente il Cst-100, SpaceX 440 milioni (355 milioni di euro), che l’azienda utilizzerà per migliorare la sua nave spaziale Dragon, mentre alla Sierra Nevada Corporation sono stati assegnati 212,5 milioni (170 milioni di euro) che serviranno al suo veicolo spaziale Chaser Sogno Space. Tutti con un’unica missione: portare gli uomini nello spazio.
Space X in particolare, con Dragon, è già nota per aver intrapreso la strada dei voli commerciali, che porteranno curiosi (e per ora stramilionari) sull’Iss, dando il via all’epoca del turismo in orbita. Dragon era partita lo scorso 22 maggio da Cape Canaveral (Florida) a bordo del lanciatore Falcon 9, e si era agganciata al modulo Harmony della Iss il 26 dello stesso mese, dove è rimasta in totale per 5 giorni, 16 ore e 5 minuti. Toni entusiastici giunsero all’epoca dal direttore della missione John Colouris e dai suoi collaboratori per l’esito della spedizione tra le righe di Usa Today, al quale dichiararono: “L’impegno è finito”.
Ma in realtà questo era solo un primo passo dell’era post-Shuttle, che aveva dominato per trent’anni la scena dei voli statunitensi verso lo spazio. Tempo di cambiamenti dunque. “Questa è una tappa decisiva per i voli spaziale umano e dà il via a un percorso emozionante per la prossima fase di esplorazione spaziale americana –ha commentato questa partnership Elon Musk, amministratore delegato e Chief Designer di SpaceX- SpaceX, insieme ai nostri partner della Nasa, continuerà a spingere i confini della tecnologia spaziale per lo sviluppo sicuro del veicolo personale più avanzato che sia mai volato”.
I primi voli sono attesi entro il 2015.
Fonte: http://nextme.it
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