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Sunday, September 2, 2012

Scoperti un nuovo tipo di galassie ultraluminose e buchi neri supermassicci in quantità

L’osservatorio orbitante per radiazione infrarossa WISE (Wide-field Infrared Survey Explorer) della NASA ha scoperto milioni di buchi neri supermassici (quasar), la cui massa è compresa tra milioni e miliardi di masse solari, che erano sfuggiti alle survey effettuate in precedenza, e oltre un migliaio di galassie, battezzate “hot DOG” (Dust-Obscured Galaxies), la cui luminosità in taluni casi supera di centomila miliardi di volte quella del Sole.

Il telescopio spaziale WISE, nel corso della survey infrarossa di tutto il cielo ha identificato milioni di quasar. Questi oggetti sono buchi neri supermassicci ospitati nel nucleo di galassie che “fagocitano” la materia circostante producendo quantità impressionati di energia. Il riquadro in questa immagine ingrandisce una piccola regione di cielo osservata da WISE la cui area è circa tre volte quella della Luna piena. I quasar sono evidenziati da un cerchietto. (NASA/JPL-Caltech/UCLA)

Si tratta di una nuova classe di galassie avvolte da un inviluppo di polveri molto calde e farcite con buchi neri supermassicci. Sono oggetti estremamente interessanti e rarissimi, al punto che nel corso di una perlustrazione dell’intero cielo ne sono state individuati appena un migliaio. Oggetti estremi, in grado di emettere una luce equivalente o superiore a centomila miliardi di volte quella prodotta dal Sole: una cascata di radiazione elettromagnetica tale da renderle fra le galassie più brillanti che si conoscano. ?Ma se sono così brillanti, perché è tanto difficile osservarle? Il motivo è che per rilevarne il bagliore ci vogliono gli occhi giusti. Non certo la nostra vista da umani, per la quale la polvere che avvolge questi oggetti è impenetrabile al punto da renderli invisibili. Occorre una vista sensibile ai raggi infrarossi: la banda dello spettro nella quale la polvere calda appare luminosissima.
Lanciato nel dicembre del 2009, WISE ha scandagliato per oltre un anno il cielo nell’infrarosso, raccogliendo una messe di dati straordinari, resi pubblici poco tempo fa. E le galassie hot DOG non sono l’unica rarità del suo prezioso bottino. Le scoperte fatte da WISE sono state molteplici, dai piccoli asteroidi che transitano in prossimità della Terra, agli oggetti più distanti dell’Universo osservabile. Ma dell’abbondante bottino di WISE fanno parte anche circa 2,5 milioni di buchi neri supermassicci, distanti fino a 10 miliardi di anni luce, due terzi dei quali mai osservati prima, sempre a causa dello spesso inviluppo di polveri che li circonda.
I dati di WISE, combinati con quelli a lunghezze d’onda maggiori raccolti dal Caltech’s Submillimeter Observatory dell’osservatorio di Mauna Kea (Hawaii), hanno rivelato che queste galassie estreme mostrano una temperature almeno due volte superiore rispetto ad altre galassie brillanti nell’infrarosso. L’ipotesi più accreditata per spiegare questa intensissima emissione di radiazione infrarossa è che le polveri in cui sono inviluppate queste remote galassie siano state riscaldate dalla pontentissima attività di un buco nero supermassiccio ospitato nel loro nucleo.? Rarità e potenza a parte, le galassie hot DOG stanno suscitando un grande interesse tra gli addetti ai lavori, anche per il contributo che stanno offrendo alla comprensione dei meccanismi di formazione delle galassie. “I buchi neri supermassicci osservati nel cuore di questa galassie da record», dice Peter Eisenhardt del Jet Propulsion Laboratory (JPL), uno degli autori della scoperta, “sembrano essersi formati prima del guscio di stelle e di polveri che li circonda. Insomma, l’uovo sarebbe arrivato prima della gallina”.


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