Peccato solo che ci arriveranno nel 2030. Ma la spedizione della sonda Juice, da parte dell'Esa, sarà di grande interesse scientifico anche perché è destinata a studiare Ganimede, il maggiore dei satelliti naturali orbitanti attorno a un pianeta del sistema solare, dove si pensa che sotto una superficie di spesso ghiaccio, ci sia un enorme oceano d'acqua allo stato liquido...
Ganimede ripreso da Voyager 2 nel 1979. In alto la grande macchia scura della Galileo Regio, che come le altre aree scure del satellite costutisce la parte più vecchia, risalente a cirda 4 miliardi di anni fa
Gli americani esplorano Marte? Bene, russi ed europei si concentrano sul più grande dei pianeti, Giove e sulle sue lune. Allo scopo, spediranno Juice (Jupiter Icy Moon Explorer), un’apposita sonda. Ganimede, in particolare, uno dei satelliti naturali scoperti da Galileo Galilei, sarà oggetto di studio speciale. Ci pensano l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e la Russia a costruire e a lanciare la strumentazione scientifica. Data prevista della partenza: giugno 2022, data di arrivo nel sistema gioviano 2030, messa in orbita intorno a Ganimede, 2033.
Tempi medio-lunghi, dunque, ma la partita potrebbe comportare dei premi molto alti. Giove sarà raggiunto da un razzo Ariane-5 lanciato nel 2022 dalla base spaziale in Sud America, a Kourou, nella Guyana Francese. Gli americani della Nasa inizialmente dovevano far parte del progetto, ma dopo le spese per costruire e lanciare Curiosity verso Marte, non hanno più fondi per le missioni extraterrestri.
IL PIÙ GRANDE DI TUTTI - Perché Ganimede sarà ogetto di particolare attenzione da parte degli europei? Intanto è il più interessante di tutti i satelliti naturali: è il più grande dell’intero sistema solare, ha le dimensioni di un pianeta, supera perfino Mercurio, ma è anche simile, per la composizione rocciosa, a Terra, Venere, Marte e Mercurio. Inoltre, Ganimede ha un campo magnetico come la Terra, le altre lune di Giove no. Perché? È questo che agli scienziati farebbe piacere scoprire, magari anche per spiegare come mai la Terra e altri corpi hanno un campo magnetico intorno a loro. Quello della Terra, tra l’altro, protegge dalle feroci radiazioni del vento solare, condizione essenziale per la nascita e la preservazione della vita.
All’interno della superficie di Ganimede ci sarebbe un liquido dinamico e ricco di ferro, anzi, si pensa ci sia un intero oceano di acqua salata a circa 200 km sotto la superficie, schiacciato tra gli strati di ghiaccio sovrastanti, dove le temperature superano i meno 160 gradi. Come accade nel Mar Glaciale Artico, il ghiaccio si sarebbe formato dal congelamento in superficie dell’acqua dell’oceano, solo che in questo caso il ghiaccio ricopre praticamente l’intero corpo celeste.
QUANTI OCEANI HA L’UNIVERSO - Ganimende però non è il solo satellite che al di sotto della calotta ghiacciata ospiterebbe acqua liquida. Anche le altre due maggiori lune di Giove, Europa e Callisto, potrebbero possedere questa finora non comune caratteristica. E forse, dal momento che l’acqua allo stato liquido ha una temperatura superiore agli zero gradi, anche alcune forme di vita.
Ecco dunque perché il primo lancio programmato dall’Esa per il sistema gioviano, nel 2022, con la navicella Juice, esplorerà da vicino i tre satelliti: oltre a Ganimende, anche Callisto ed Europa (detti galileiani perché tutti scoperti da Galileo ai primi del Seicento). Juice sarà la prima sonda robotizzata progettata espressamente per esplorare un oceano extraterrestre al di sotto dei pesanti gusci di ghiaccio che li ricoprono. «Il radar che penetra il ghiaccio funziona un po’ come l’ecografia di una donna incinta», spiega uno scienziato. «Permette di vedere attraverso e potenzialmente anche sotto la calotta glaciale, dove l’acqua liquida incontra il ghiaccio».
TRE DELLE 63 LUNE – E sarà la prima volta che una missione europeo-russa esplorerà un pianeta gigante. Juice effettuerà, fra le altre, osservazioni costanti dell’atmosfera e del gigantesco campo magnetico di Giove, per comprendere le sue interazioni con i satelliti. La strumentazione di bordo consentirà di raccogliere immagini ad alta definizione e dati sulla composizione chimica, il magnetismo, le caratteristiche di superficie di Giove e delle tre lune (delle 63 orbitanti intorno al gigantesco pianeta!). Inoltre, grazie al radar di bordo, Juice potrà esplorare anche più in profondità. Uno dei problemi tecnologici da affrontare sarà la costruzione della batteria, che necessariamente deve funzionare a uranio perché quella solare a una distanza così lontana non riceverebbe energia sufficiente.
IL CONFRONTO CON LA TERRA - In tre anni di missione, Juice passerà due volte nei pressi di Europa, esaminandone la crosta ghiacciata anche per cercare un’area adatta alle future esplorazioni, e forse anche all’atterraggio di un lander. Poi, dopo una dozzina di passaggi ravvicinati su Callisto, nel 2032 la sonda entrerà nell’orbita di Ganimede, dove resterà un anno sempre intorno. Juice è stato studiato apposta per individuare eventuali segnali di attività biologica sulle lune di Giove, dato per scontato che sul pianeta le condizioni di vita sono proibitive. Gli strumenti di bordo misureranno “l’abitabilità” dei satelliti confrontando fattori come chimica del carbonio, temperatura e pressione con le condizioni che consentono la vita sulla Terra. Raccoglieranno dati inediti sulla formazione e l’evoluzione del sistema planetario di Giove, che serviranno anche per valutare l’abitabilità di pianeti e satelliti simili scoperti in altri sistemi solari.
L’Italia, che è il tezo partner dell’Esa per versamento di contributi finanziari dopo Germania e Francia, parteciperà alla missione Juice con diversi ricercatori. Parte della strumentazione della sonda sarà realizzata da imprese italiane.
Fonte: http://www.ilvostro.it
No comments:
Post a Comment
Note: Only a member of this blog may post a comment.