UFO: così il cinema ci ha raccontato gli alieni
Il cinema ha raccontato con dovizia di particolari la tematica aliena sotto quasi tutti i suoi aspetti principali. A volte con capolavori della fantascienza assoluti, a volte con opere che, seppur dotate di pregio artistico, hanno spesso e volentieri fatto infuriare gli ufologi oltranzisti. Secondo una corrente di pensiero, alcuni film o perlomeno le loro sceneggiature, hanno alimentato il mito dell’ ufologia come argomento di intrattenimento e non di divulgazione scientifica. Un tema che si rivela, intellettualmente, una sottile lastra di ghiaccio. Con il regista Luca Guardabascio (nella foto), noto per le sue idee d’avanguardia, analizziamo quelli che sono stati le principali pellicole che hanno trattato la materia.
Cinema e alieni, da Orson Welles ad Avatar: è un filone che ha ancora margini di interesse?
“Farei una distinzione netta tra fantascienza e film sugli alieni. Le storie sugli alieni non funzionano se lasciati in mano ad artigiani o se fatte con pochi soldi. La guerra dei Mondi “recitato” alla radio da Orson Welles nel 1938 funzionava perché era interpretato da un genio che aveva capito quello di cui gli americani avevano maggiormente terrore dopo la crisi economica: una guerra.La fantascienza racconta quello che la gente preferisce e spesso esula dai film sugli extraterrestri per toccare corde intime, sociali, escatologiche, ataviche e “bucoliche”, tutti ingredienti presenti in film come Avatar”.
Porti il lettore dietro la macchina da presa: ci aiuti a scavare dietro la genesi di un film che parli di alieni…
“In realtà i film sugli alieni puri non esistono perché non ci sono basi scientifiche da cui partire. Spielberg, ad esempio, ha fatto un film sugli extraterrestri senza mai mostrarceli in Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo. Ne ha girato poi un altro in cui, parlo di Et, l’alieno era presente nel 90% del film. Se nella prima opera del 1977 avesse inserito dei “mostriciattoli”, il film sarebbe stato ridicolo e viceversa il secondo, quello del 1982, sarebbe stato noiosissimo senza la creatura creata da Rambaldi. Il cinema deve sapere calibrare le sue storie e veicolarle per il pubblico con una narrazione di sicura presa emotiva. Il vero genio è stato Orson Welles, perché ha capito che la gente vive un rapporto personale con gli “UFO” e quindi era preferibile parlarne per Radio per lasciare libero sfogo alle immagini e alle paure ancestrali del singolo ascoltatore”.
L’opera a suo avviso più originale negli ultimi anni?
“Un film che amo è “Alien Autopsy”, tratto dalla storia di Ray Santilli perché ci mostra un “grigio” in modo anomalo ma lo fa utilizzando la cifra stilistica della parodia” parlare di alieni in questo maniera, credo non faccia infuriare nessuno”.
Fonte: http://revenews.info/
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