Giovanni Pastore Il 2010 sarà ricordato con soddisfazione dagli ufologi come l'anno degli X-Files. Dodici mesi scanditi da un numero impressionante di avvistamenti. Almeno una cinquantina le segnalazioni a Cosenza e provincia, tutte opportunamente documentate, che gli esperti del Cun hanno etichettato come possibili Ufo (e cioè: oggetti volanti non identificati che non vuol dire assolutamente però che si tratti di velivoli extraterrestri). Le altre, un centinaio circa, sono state derubricate e archiviate come Ifo, oggetti volanti identificati. Cioè foto e video, analizzate dagli esperti del Cun, che hanno restituito figure ormai acquisite al patrimonio delle conoscenze umane come lanterne cinesi (che ormai vengono utilizzate in ogni ricorrenza che si rispetti), aerei, rifrazione della luce, perturbazioni, nuvole. Insomma, fenomeni poco extra e molto terrestri. Il bilancio dell'anno che ci ha appena salutati è significativo, però, d'un fatto: aumentano i curiosi che scrutano il cielo. Osservano e filmano, nella speranza di "catturare" qualcosa. Ogni tanto, però, avviene il contrario. E cioè: che qualcosa di strano rimane impressa sulle foto che vengono scattate con ben altri scopi. È il caso, ad esempio, di quello che è accaduto a Luzzi, il primo novembre, a M.A., ventiquattrenne dipendente dello Stato che, per esigenze di lavoro, stava scattando delle fotografie in località "Barca", senza tuttavia, notare lo strano fenomeno che si materialzzava solo nel momento in cui il servizio fotografico veniva riversato nel personal computer. Il referto dell'indagine tecnica condotta dagli ufologi sulla fotografia è stupefacente: «L'analisi dell'oggetto, di forma simile a una cometa, dopo opportuno ingrandimento ha rivelato una sorta di luce bianca intensa di forma ovoidale con scia posteriore. Non trattasi di scia dovuta a condensa in quanto la medesima appare di colore più scuro rispetto al cielo e dai contorni netti. L'esame dell'immagine effettuato con filtro a riduzione della luminosità e con aumento del contrasto ha rivelato la presenza di un guscio di natura solida circondato da uno strato di aria ionizzata con all'interno una struttura lenticolare a forte emissione di energia. L'intero sistema descritto sembra emanare un ampio campo energetico, oltre 6 volte la larghezza trasversale dell'oggetto, che interessa l'aria circostante in maniera uniforme. Alcuni calcoli relativi alla posizione (50 gradi rispetto all'orizzonte), altitudine di 2.000 metri circa, distanza dal punto di osservazione di 1.800 metri, dimensione longitudinale apparente di 4-5 cm, fanno ritenere una dimensione effettiva dell'oggetto compresa tra i 15-20 metri. Oggetti simili, oltre la tradizione che ne riporta la similitudine con la cometa classica, sono da riferire alle immagini presenti nell'affresco della "Crocefissione", nel monastero di Visoki Decani in Kosovo del 1350». Qualche giorno prima, il 30 ottobre, a Cosenza, intorno all'una di notte, Francesco Chiappetta, in auto con la fidanzata, aveva assistito a una misteriosa danza di luci nei cieli sopra viale Mancini, all'altezza della Sopraelevata. Due luci, una rossa, che stava più in alto, e l'altra verde, che stava più in basso. E sembravano muoversi in simbiosi. Salivano e scendevano ritmicamente. I due innamorati sono scesi dalla loro auto e hanno cominciato a riprendere quelle sfere luminose con il telefonino del giovane. Ad un certo punto, le due luci si ingrandivano, fino a diventare «grandi quanto la luna» per poi scomparire all'improvviso come se qualcuno avesse spento l'interruttore di colpo. Altro misterioso fenomeno è quello che si è manifestato a una ventiduenne di Montalto, B.B., e a suo padre, M.B., cinquantasettenne imprenditore. Il 10 luglio, intorno alle 17, la ragazza si trovava sul terrazzo di casa quando si accorgeva in lontananza d'uno strano pallone che sembrava galleggiare nell'aria muovendosi con andamento lento. E man mano che s'avvicinava all'abitazione della giovane si delineava meglio la forma di uovo largo una settantina di centimetri e alto un metro e venti. Sembrava ricoperto da un guscio semitrasparente, forse di materiale plastico, ancorato a una struttura metallica di colore grigio con una strana appendice, simile ad una antenna. La ventiduenne, spaventata da quello strano oggetto, chiamava suo padre che si trovava in casa. E il genitore sopraggiungeva proprio mentre quell'"uovo" transitava a non più di otto metri dalla loro abitazione seguendo una traiettoria che sembrava adattarsi al l'altezza delle case e ai rilievi collinari della zona come se stesse compiendo un monitoraggio del territorio. Ma ciò che spaventava padre e figlia era quell'ombra che sembrava scorgersi all'interno di quell'oggetto volante. La forma d'un essere non esattamente terrestre. I due non sono riusciti, però, a filmare il pallone, ma l'imprenditore ha semplicemente abbozzato uno schizzo di quello che ritiene d'aver visto insieme alla figlia. Dalla zona del Castrovillarese giungono altre due segnalazioni recenti. Entrambe del commissario di polizia a riposo, Antonio Crastolla, che aveva già testimoniato un inedito inseguimento di ufo nei cieli del Pollino. Il primo avvistamento risale al 7 ottobre, a Piano di Novacco, nel cuore del Parco nazionale. In cerca di funghi, l'ex poliziotto si concedeva una pausa per una sigaretta decidendo di girare un video. Su uno di questi restava impresso il transito, impercettibile ad occhio nudo, di uno strano oggetto volante di colore grigio. Il 16 dicembre, invece, dal balcone di casa, a Castrovillari, Crastolla scattava delle foto della città sotto la neve. Su una di queste compariva un velivolo di colore nero. Infine, a Torano, un automobilista in transito sull'A3, Giovanni Alberti, fermo sulla piazzola di sosta per scattare una foto panoramica, ha immortalato, 23 novembre, quello che sembra proprio un disco. Fonte: La gazzetta del sud | |||
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