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Sunday, January 16, 2011

I misteri di Viale Sicilia. Il Cicap: nessuna spiegazione! Ed è paura

I misteri di Viale Sicilia. Il Cicap: nessuna spiegazione! Ed è paura

Pavia. Viale Sicilia. Alloggi popolari. Dal 27 dicembre accadono cose strane. Dal 27 dicembre in uno degli appartamenti gli oggetti prendono fuoco, per autocombustione. Almeno così sembra. Il fenomeno è stato a tal punto ripetitivo che nessuno ha potuto più ignorarlo. Sono intervenuti, tecnici, vigili del fuoco specializzati e perfino il Cicap (Comitato italiano per il controllo delle affermazioni paranormali). Nessuno fino ad oggi riesce a dare una spiegazione. Una mente diabolica o fenomeni paranormali?

di CLAUDIA MIGLIORE

In Viale Sicilia c’è un alloggio popolare, l’alloggio Aler. Lo chiamano così. Una palazzina rosa, quattro piani, poche persone. In uno degli appartamenti vive Lucia (per ragioni di privacy il vero nome non è noto), 56 anni, due figli, una vita tranquilla. Fino al 27 dicembre scorso quando accade qualcosa. Qualcosa che ancora oggi anche gli esperti del Cicap non riescono a spiegarsi. Qualcosa che ha sconvolto la sua vita e quella di tutta la palazzina rosa. Dal 27 dicembre con una continuità misteriosa nella casa della signora Lucia gli oggetti prendono fuoco. E’ cominciato tutto con un pile che la signora teneva in salotto per scaldarsi, poi con dei maglioni, delle giacche. L’ultimo incendio e di qualche giorno fa. Dei calzini. Accade in continuità, fino a prima di mezzanotte. Poi più nulla. Gli indumenti prendono fuoco improvvisamente in presenza o meno di qualcuno. Viene da pensare che sia tutto inventato, che sotto ci sia altro, alloggi popolari, sfratti, chissà. Ma la signora e la sua famiglia non sono gli unici ad aver assistito al misterioso fenomeno.

La prima volta che sono arrivati i vigili del fuoco non è accaduto nulla. La seconda volta, dopo tre ore di attesa, uno dei pompieri ne è stato testimone. Seduto davanti ad un armadio ha visto un maglione al suo interno prendere fuoco. Poi in un’altra stanza, in un altro armadio, un nuovo incendio. Poi un rotolo di scottex in cucina. E poi accappatoi, giacche, calzini, cappelli, l’elenco telefonico. Da quel 27 dicembre quasi tutti i giorni accade qualcosa. Nessuna spiegazione. Tutto sembra in ordine. Tranne quel fastidioso odore di bruciato che ha ormai impregnato anche le mura. Un odore che mantiene indelebile la memoria del fatto, che spinge la famiglia a fare i turni di notte, così per precauzione, ma in realtà per paura che possa bruciare un letto, le lenzuola dove dormono, la casa.
Nei giorni scorsi i vigili del fuoco del Nucleo Nbcr (Nucleare biologico chimico radiologico) hanno inbustato tutto per i rilievi.
Luigi Garlaschelli, docente all’Università di Pavia e membro del Cicap spiega che l’autocombustione è un fenomeno rarissimo che si verifica in presenza di sostante ignifughe, di oli combustibili. Ma qui di tutto ciò non c’è nulla. Hanno preso fuoco oggetti tra i più diversi, carta, cartone, stoffa, plastica, legno. Si parla anche di onde elettromagnetiche. Si parla anche di malocchio. E già, perché qui da giorni nessuno riesce ancora a dare una spiegazione al fenomeno. L’11 gennaio gli esperti sono ritornati nella casa di Viale Sicilia per installare delle telecamere, per fare chiarezza, per capirci qualcosa. Ma la signora Lucia non ha consentito di farlo e ha mandato via anche i giornalisti. Troppo clamore, troppa paura. Troppo mistero. Meglio continuare così…

(13 gennaio 2011)

Gialli.it

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