Va davvero per le lunghe la fase di stanca della nostra Stella. L'affermazione trae spunto dai resoconti strumentali rapportati a quelli degli anni più recenti, durante i quali il Sole pareva essere un vero e proprio tizzone ardente nei nostri cieli. Correva l'anno 1997 quando l'attività ciclica delle macchie solari introdusse la ripartenza del ciclo catalogato con il numero progressivo 23.
Fu uno dei più incandescenti degli ultimi decenni, a loro volta i più calienti degli ultimi 50 anni dal punto di vista dell'attività geomagnetica complessiva della nostra Stella. Paragonando alla situazione attuale i grafici dei "ruggenti" anni '90, quando il ciclo 23 prese il volo con il suo imponente pompaggio di calore che culminò con i massimi assoluti del 2001-2002, quello che ci appare oggi un encefalogramma piatto.
E pensare che furono proprio quelli gli anni della svolta. Forse per un esaurimento fisico della materia plasmatica, forse per una semplice casualità o forse per chissà quale oscuro disegno della natura, da allora l'attività solare è stata contraddistinta da un grafico simile a quello della Borsa: in picchiata. Dapprima sembrò tutto nella norma, dato che il ciclo decennale era proiettato verso la sua fine naturale.
Quando però arrivammo intorno al 2007-2008, il Sole sprofondò in una letargia pressochè totale. Anche qui nulla di rilevante, se non che il coma risultò praticamente irreversibile. Riparti oggi, riparti domani ma niente. Da allora passarono quattro anni prima che l'attività solare iniziasse a dare nuovi segni di vita. Nel frattempo gli esperti compresero che il nuovo ciclo, il 24 per l'esattezza, difficilmente avrebbe potuto eguagliare il precedente da record.
Certo adesso, con il senno di poi, siamo tutti capaci di vedere quanto tale affermazione fosse da tenere in considerazione. Eppure, tra gli esperti, c'è chi nel 2008 e nel 2009 ci rimise la faccia e non solo. Da allora il Sole è in totale fase di studio, uno studio tutto nuovo che regala ogni giorno nuovi preziosi elementi di analisi. Tra questi spicca un interessante scoperta da parte del National Solar Observatory di Tucson (Arizona, USA) secondo il quale il magnetismo delle macchie solari, dopo i picchi massimi del 2000 e del 2002, risulta in costante calo, un calo che prosegue nonostante la ripartenza del nuovo debole ciclo decennale.
Nuovo ciclo? Si fa per dire: tra giorni e giorni a zero macchie, tra flusso solare ai minimi termini, tra assorbimento da parte dell'atmosfera praticamente irrisorio, ci domandiamo cosa potrà accadere tra qualche anno o tra qualche decennio al nostro clima quando, esauriti tutti i feedback di rimbalzo da parte del sistema oceani-atmosfera che ancora devono smaltire gli eccessi calorici dei decenni passati, il nostro Pianeta si troverà a fronteggiare un così rilevante e perdurante ammanco pregresso di energia.
Ci saremo ancora? Semmai la parola ai posteri.
Tratto da: http://meteolive.leonardo.it/
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