H 04.50 p.m./H 22.50 in Italia. La missione STS-133 dello Space Shuttle Discovery si è lanciata verso lo spazio in modo perfetto e puntuale. Era da ottobre che la navetta più anziana della Nasa attendeva il momento di volare. Numerosi sono stati i disguidi ed i problemi tecnici che ne hanno ritardato la partenza.
A bordo, con un equipaggio formato da sei astronauti, anche un robot umanoide che, a chiosa di questa ultima avventura del Discovery, promette di aprire una nuova era per l'esplorazione spaziale. Infatti, il ruolo di Robonaut 2 sarà quello di aiutare gli astronauti nelle future passeggiate spaziali. Lo ricordiamo, anche un pò di Italia sarà presente in questo ultimo e attesissimo viaggio spaziale, e sarà rappresentata da Leonardo, un modulo pressurizzato permanente che sarà agganciato alla Stazione orbitale spaziale. Paolo Nespoli, già a bordo di un’altra missione russa, attende l’arrivo dell’equipaggio americano. In quel momento, quando avverrà l’aggancio del modulo Leonardo, l’Italia sarà l’unico paese europeo ad essere presente con un proprio modulo sulla Iss.Il sito della Nasa ha offerto agli appassionati la possibilità di seguire in diretta i preparativi ed il lancio del Discovery. Un countdown attivo ormai da mesi, ieri ha snocciolato i minuti ed i secondi immediatamente precedenti al lancio. Quelli in cui la vita degli astronauti è completamente in balia della propria perfezione. È inevitabile domandarsi quali siano i pensieri che scorrono nelle teste dell'equipaggio. Quei pensieri e quei sospiri propri della straordinarietà e della speranza della buona riuscita.
Tutto, all'interno della base spaziale americana è precisamente schedulato. Nulla è lasciato al caso. Ogni minuto ha un suo significato. Come il van che, tre ore prima della partenza, trasporta l'equipaggio verso lo Shuttle che attende, fieramente pronto e supervisionato al Pad39A del Kennedy Space Center. Tutto intorno un lago artificiale creato per preservare l'ecosistema dell'aerea e per attutire la potenza dei reattori.
La tv Nasa ha reso possibile quello che le generazioni dei nostri genitori non hanno avuto modo di sperimentare: seguire dall'interno i preparativi. Assistere alla meticolosa preparazione degli astronauti sui propri sedili, alla delicata messa a punto di ogni collegamento tra loro ed il mondo esterno. Curiosa la posizione orizzontale degli astronauti sullo schermo del computer: un pò come vedere una immagine al contrario. E poi rendersi conto della portata del lancio e della straordinarietà del momento. Come quello in cui i tecnici, dopo aver terminato la meticolosa fase di allestimento del personale di bordo, escono dallo shuttle e ne chiudono ermeticamente il portellone. Una fase che ha richiesto ben due ore. Durante le quali ogni prova e verifica è stata effettuata per controllare che tutto fosse pronto. Sicuro.
H 22.53. E’ il momento in cui il Discovery si è staccato dal Pad per lanciarsi con una potenza straordinaria. Il countdown è stato interrotto solo una volta, durante il Time Minus 9, ossia durante i 9 minuti immediatamente precedenti al tempo di lancio; quello, per intenderci, dopo il quale non c’è più possibilità di tornare indietro. Ultimo check ed il costante contatto radio con gli astronauti. Solo un lieve disguido al pannello di controllo. Dopodiché ricomincia il conto alla rovescia che, puntuale, porta all’emozione crescente della nuvola di fumo e fuoco che sprigiona lo Shuttle nel blu profondo.
Centinaia le persone ad assistere.
Dopo il Discovery, saranno altri due gli Shuttle a partire. Gli ultimi del programma spaziale. Il primo è l’Endeavour, schedulato per il prossimo 19 aprile che ospiterà anche l’italiano Roberto Vittori; e, probabilmente a giugno, sarà la volta di Atlantis.
Federica Vitale
Fonte: http://www.nextme.it/
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