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Wednesday, February 23, 2011

Una serra in orbita e ottocento nelle scuole europee per far crescere un fiore

È stata costruita costruita dalla società italiana AeroSekur


L'esperimento educativo tra la Terra e lo spazio, protagonisti gli studenti e l'astronauta italiano Nespoli




Ecco l’esperimento della serra spaziale tra le scuole europee e Paolo Nespoli sulla stazione spaziale

MILANO - Ottocento ragazzi delle scuole europee tra i 10 e 16 anni diventeranno giardinieri partecipando a un esperimento educativo tra la Terra e lo spazio. Sulla stazione spaziale, l’astronauta italiano dell’Esa Paolo Nespoli si è portato una mini-serra costruita dalla società italiana AeroSekur per far crescere una pianticella molto nota, l’Arabidopsis thaliana che ha la capacità di autoimpollinarsi. LA PIANTA - Nota anche come arabetta comune, è un vegetale infestante di una quindicina di centimetri con fiori ermafroditi con quattro petali bianchi. L’aspetto dell’autoimpollinazione la rende particolarmente interessante da studiare pensando alle future coltivazioni che potranno essere avviante in orbita per i viaggi di lunga durata. Ma ora lo scopo principale dell’iniziativa varata dal gruppo educativo dell’agenzia spaziale europea Esa è appunto quella di fare un confronto tra la pianticella cresciuta nella stazione e quelle a terra per coinvolgere su un esperimento semplice e interessante i giovani. L’Arabidopsis è un soggetto di ricerca gettonato e altre volte si è fatta crescere in orbita con successo, ma ora ciò che conta è il lavoro, la partecipazione e le osservazioni dei ragazzi. Nello spazio le cose si manifestano diversamente e dunque è interessante ed educativo constatare le differenze. L’operazione di semina è avvenuta nei giorni scorsi e ora si aspettano i germogli. I risultati degli studenti possono essere inviati a team educativo dell’Esa per e-mail (isseducationteam@esa.int) o posti sulla pagina dedicata in Facebook. «È bello vedere la partecipazione entusiastica dei ragazzi alla nostra iniziativa – nota Simonetta Di Pippo, responsabile dei voli umani in Esa – continueremo con esperimenti educativi anche nelle future missioni».

Fonte: http://www.corriere.it/

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