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Thursday, February 24, 2011

Pilotare un aereo col pensiero? Sarà possibile grazie ad un'invenzione pugliese

di Tatiana Acquaviva
Pilotare un aereo con la forza del pensiero. Sembra assurdo, eppure, da oggi, sarà possibile. Come? Grazie al pilota telepatico, nuova frontiera della tecnologia made in Puglia. Anzi, in Galatina, per la precisione. E’ proprio qui, infatti, che nella base aerea “Nido delle aquile”, sede del 61°stormo, è stato realizzato il progetto “Brainshield”, attraverso il quale la scienza ha superato l’immaginazione. La location non è stata scelta a caso, perché questo luogo è una sorta di università dell’aria, dove concludono l’iter addestrativo, prima della specializzazione definitiva, gli allievi dell’Aeronautica militare. E ancora, in un futuro non molto lontano, la base ospiterà il centro di addestramento basico europeo.
Il progetto del pilota telepatico, realizzato grazie all’azione sinergica tra un equipe di ricercatori e di piloti militari, promette risultati senza precedenti, con ripercussioni positive anche nell’aviazione civile, come dimostra l’interesse di Alitalia. Spiegando semplicemente il meccanismo della nuova invenzione, diciamo che si tratta di una comunicazione diretta tra il cervello ed il computer, attraverso le onde cerebrali, per ottenere una gestione del rischio e di un eventuale errore umano, davvero semplificata. E se ciò non bastasse, quali sono gli altri vantaggi? A spiegarlo è Roberto Isabella, colonnello medico, il quale afferma che in aviazione civile ci sarà un’ottimizzazione della gestione delle complesse attività di controllo del velivolo, di rispetto delle procedure e di gestione dei sofisticati software dell’avionica di bordo, che rendono sempre necessaria la distribuzione del lavoro tra due piloti. In campo militare, invece, ci sarà un notevole supporto al combattimento, nelle esigenze reali di difesa aerea. Inoltre, molto importante sarà la presunzione, in anticipo, della eventuale saturazione attentiva del pilota che potrebbe portare a situazioni di pericolo, con conseguente diminuzione del lavoro cognitivo, che provoca appunto molto stress. A dimostrare l’ingegnosità e l’utilità di questa nuova invenzione, che contribuisce a dar lustro alla Puglia, ecco che si concretizza l’interesse del mondo accademico e industriale, rappresentati da Finmeccanica, dall’Università Tor Vergata, dalla Fondazione Santa Lucia, e da Alenia, società che realizza velivoli militari,regionali e commerciali.

Fonte: http://www.giornaledipuglia.com/

Commento di Oliviero Mannucci: Le orecchiette alle cime di rapa sono sicuramente un invenzione pugliese, il dispositivo che permette di guidare un aereo con il pensiero invece no. Almeno l'idea ci arriva dall'esternodel nostro pianeta. Quindi si parla di studi di retroingegneria che sono stati compiuti su oggetti volanti extraterrestri recuperati in varie parti del mondo, che disponevano di un sistema di guida analogo assai più perfezionato che permette al pilota o ai piloti di essere un tutt'uno con l'astronave. Fra qualche anno, questo dispositivo ci permetterà di guidare o interagire con il navigatore delle nostre autovetture, guidare treni, navi e via dicendo. Bisogna avere solo un pò di pazienza! Poi però non dite che vi è venuto il mal di testa!?

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