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Un telescopio orbitante della Nasa starebbe compiendo passi da gigante nella ricerca della vita extraterrestre. Avrebbe infatti identificato più di 54 potenziali pianeti situati nella fascia abitabile della Via lattea.
54 PIANETI ABITABILI - In un solo anno di rilevazioni in una piccola porzione della galassia, il telescopio Keplero ha scoperto 1.235 corpi celesti fuori dal nostro sistema solare. Sorprendentemente, 54 di loro sembrerebbero trovarsi nella zona che può ospitare la vita. Quella cioè che, come affermato dallo scienziato che guida la missione di Keplero, William Borucki, non è né troppo calda né troppo fredda. Finora soltanto per due pianeti fuori dal sistema solare si ipotizzava una collocazione all’interno della «zona Goldilocks». Ed in entrambe esiste una disputa serrata sul loro esatto posizionamento.
CONDIZIONI PER LA VITA - Ma come riportato dal quotidiano on-line Huffington Post, 54 possibilità sono «una quantità enorme, inconcepibile – avrebbe affermato Borucki -. E’ sorprendente vedere questo numero enorme, perché finora credevamo non ce ne fosse neanche una». Non c’è ancora una conferma del fatto che gli oltre 1.200 corpi celesti scoperti di recente siano dei pianeti, ma Borucki prevede che l’80% di loro lo siano effettivamente. Mentre un altro astronomo ritiene che Keplero potrebbe avere una precisione pari al 90%. Dopo questo, un altro grande passo sarà provare che i pianeti confermati hanno alcune delle condizioni di base necessarie per supportare la vita, come le dimensioni adatte, la composizione, la temperatura e la distanza dalla loro stella.
Fonte: http://www.ilsussidiario.net/
Recentemente hanno (la NASA) aperto un sito, di cui mi sfugge il nome, che permette a qualsiasi utente che vi si collega aiutare gli scienziati a rilevare i pianeti (abitabili o non) analizzando i dati raccolti da Keplero.
ReplyDeleteIn questo periodo si stanno dando molto da fare per individuare pianeti adatti alla vita. Perchè? Perchè il nostro sta morendo ormai e serve una nuova "casa".
Non so se avete sentito il resoconto dell'ONU sui cambiamenti climatici: se non si da un taglio drastico entro il 2015, il processo di "autodistruzione" sarà irreversibile ed entro il 2050 servirà un altro pianeta dal quale attingere le risorse.
Ma se non siamo nemmeno andati su Marte, come potremmo tra 40 anni effettuare viaggi interstellari per portare sulla Terra minerali ed altro? :/ La risposta più ovvia è: una tecnologia mai vista che nasca come dal nulla.
E già che ci siamo, mi sà che facciamo prima a trasferire sul nuovo pianeta tutta l'umanità :)