Roma – L’autore della “misura”, un fatto innovativo nel panorama scientifico dell’astrofisica, è Fabrizio Tamburini: un italiano di 48 anni, autore di oltre 60 pubblicazioni, destinatario di riconoscimenti da più parti, che però continua a essere precario all’Università, con uno stipendio di 1300 euro mensili.
“Questo lavoro – dice Fabrizio Tamburini – è il frutto di più di un anno di collaborazione internazionale fra 4 ricercatori, due dei quali ancora precari, che hanno fuso competenza di Relatività, Astronomia, Ottica Quantistica e Astrofisica. Le nostre equazioni e le simulazioni numeriche di Relatività Generale dimostrano che un buco nero in rotazione genera delle vorticità nella luce che gli passa accanto. Questo permetterà di risolvere problemi fondamentali dell’astrofisica come spiegare la natura dei buchi neri al centro delle galassie e diventare un nuovo test per determinare la correttezza della Relatività Generale stessa. Il prossimo passo si spera possa essere quello di passare alla fase sperimentale, fondi permettendo”.
La notizia dimostra ancora una volta come questo paese abbia dato – e continui a dare – alla luce degli autentici cervelli, persone che della propria laurea non fanno uso solo per farsi chiamare dottore, ma perché amano la materia studiata e la vivono, anima e corpo. Pochi, però, i titoli che abbiano riferito, oltre allo status di precario, la cifra percepita, che corrisponde a quella di un impiegato anziano di mero ruolo esecutivo nella Pubblica Amministrazione. Nei cui confronti, con tutto il rispetto, non è possibile fare paragoni e tale dato avrebbe dovuto essere una presenza costante, nel riferire.
Una cifra che secondo quanto si legge ha indignato profondamente alcuni rappresentanti sindacali: al di là di ogni strumentalizzazione, “La notizia di una importantissima scoperta scientifica da parte del professor Tamburini, ricercatore precario all’Università di Padova (contratto da 1.300 euro al mese), dà il segno del declino imboccato dall’Italia contro il quale ieri si sono riempite le piazze del paese”, ha detto Emilio Viafora, segretario generale della Cgil del Veneto.
Non resta che complimentarsi non solo con il Professor Tamburini, che resta – appunto – “assegnista ricercatore a contratto annuale, 1.300 euro al mese”, ma anche con tutti gli altri scienziati che hanno collaborato, facendo luce su fenomeni che da sempre hanno destato interesse nella comunità scientifica.
Fonte: http://nbtimes.it/
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