(AGI) - Ginevra, 4 lug. - Il bosone di Higgs, la 'particella di Dio' che da' materia alla massa e tiene insieme il tessuto dell'universo, determinante per spiegare le moderne teorie e per aprire la strada a delle nuove, esiste. Gli scienziati del Large Hadron Collider, il super-acceleratore di particelle che si trova alle porte di Ginevra, hanno trovato una nuova particella sub-atomica "consistente" con il bosone di Higgs. Per i fisici, e' l'equivalente della scoperta dell'America, del Dna o dell'approdo sulla Luna. Ad aver provato l'esistenza di questa particella tanto elusiva, sono stati i ricercatori che lavorano a due dei tre esperimenti installati lungo i 27 chilometri di circuito sotterraneo del grande acceleratore in cui sono stati investiti 9 miliardi di euro, e cioe' Atlas e Cms. Ci sono "forti indicazioni della presenza di una nuova particella attorno alla regione di massa di 126 GeV", ha spiegato Ginevra Fabiola Gianotti, una delle oltre seicento ricercatrici italiane che hanno partecipato all'esperimento e coordinatrice di Atlas.
L'india rivendica la scoperta
(AGI) - New Delhi, 4 lug. - Anche l'India rivendica una parte di merito nella scoperta della 'particella di Dio". Se il fisico scozzese, Peter Higgs, e' stato il primo a intuirne l'esistenza, il nome bosone deriva infatti dal fisico indiano Satyendra Nath Bose. Nato a Calcutta nel 1894, a 30 anni arrivo' alla formulazione di una nuova statistica quantistica per le particelle di spin intero e invio' il suo lavoro ad Albert Einstein, che applico' la stessa idea agli atomi. Nacque da qui la famosa statistica di Bose-Einstein. Sebbene siano stati assegnati diversi premi Nobel per la scoperta dei bosoni, il padre indiano della particella non ha mai ricevuto il prestigioso riconoscimento. "Se l'India fosse stata indipendente, le cose sarebbero andate in modo diverso", ha commentato Archan Majumdar, astrofisico del centro Nazionale Satyendra Nath Bose di Kolkata.
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