Nel Lazio la maggior presenza di scorie. Oltre 1100 impianti Rir
ANSA) - ROMA, 5 LUG - ''In termini di radioattivita' la regione piu' interessata e' il Piemonte con il 72,3%''. Ad affermarlo l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) nell'Annuario dei dati ambientali nella parte dedicata al nucleare, in cui si fa presente che ''in termini di volumi'' e' invece ''il Lazio la regione con la maggior presenza sul territorio di rifiuti radioattivi'' (28,6%), seguito da Piemonte (18%), Emilia-Romagna (14,6%), Campania (11%), Lombardia (10,7%).
Nel settore delle attivita' nucleari, la maggior parte dei trasporti di materie radioattive effettuati sul territorio nazionale riguarda il ''campo industriale (6%), il settore dei rifiuti (11,6%) e soprattutto il campo della medicina nucleare e della ricerca (82%)''. Attualmente sono state trasferite ''in Francia 190 tonnellate di combustibile della centrale di Caorso'' mentre sono ''in fase di trasferimento 45 tonnellate del deposito Avogadro e della centrale di Trino''.
Gli stabilimenti a rischio di incidente rilevante (Rir) sono 1.131 al dicembre 2011 (dei quali 281 in Lombardia, 102 in Veneto, 99 in Emilia-Romagna e 97 in Piemonte). Sul territorio nazionale sono presenti in prevalenza stabilimenti petrolchimici e di Gpl (circa il 50% del totale). Infine, sono 57 i Siti di interesse nazionale (Sin), pari a piu' del 3% del territorio; a livello regionale sono oltre 15.000 i siti potenzialmente contaminati e oltre a 4.000 quelli contaminati. L'avanzamento delle bonifiche e' ''piuttosto disomogeneo a livello nazionale'': molti interventi al nord, pochi al sud. (ANSA).
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