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Saturday, August 18, 2012

18 Luglio 1969: una dichiarazione per il presidente Nixon da leggere in caso di disastro della missione Apollo 11

Credit: NASA

Poco meno di un mese fa abbiamo celebrato il quarantatreesimo anniversario dello sbarco sulla Luna da parte dell’Apollo 11 della NASA, in quella che è ricordata come la missione più ambiziosa del secolo scorso. Come sappiamo i viaggi nello spazio hanno un grado di pericolosità evidente, tanto che il presidente Nixon preparò un discorso nel caso in cui qualcosa fosse andato storto. All’insaputa del popolo americano William Safire preparò un testo il 18 Luglio 1969, che il presidente avrebbe dovuto leggere in una conferenza stampa. Anche se fortunatamente non è mai stato consegnato, rimane un eloquente tributo al coraggio e allo spirito pionieristico degli astronauti, che hanno rischiato la propria vita pur di raggiungere un obiettivo storico per l’umanità. Quando Neil Armstrong, Buzz Aldrin e Michael Collins ritornarono sani e salvi a terra, la loro missione fu salutata in tutto il mondo come un risultato di proporzioni epiche, e questa dichiarazione fu silenziosamente nascosta negli archivi. Questo documento, di cui in basso vediamo una scansione, sarà esposto in una mostra a New York, San Antonio, Los Angeles, e Hartford.

Richard Nixon

IL DISCORSO – Il destino ha ordinato agli uomini che sono andati sulla Luna per esplorarla in pace, di rimanerci altrettanto in pace. Questi uomini coraggiosi, Neil Armstrong e Edwin Aldrin, sanno che non c’è speranza per il loro recupero. Ma sanno anche, che c’è speranza per l’umanità nel loro sacrificio. Questi due uomini stanno gettando via le loro vite per l’obiettivo più nobile dell’umanità: la ricerca della verità e della comprensione. Saranno rimpianti dalle rispettive famiglie e dagli amici; saranno rimpianti dalla nazione; saranno pianti dal popolo di tutto il mondo, ma saranno rimpianti dalla Madre Terra che ha osato inviare due dei suoi figli in un mondo sconosciuto. Nella loro esplorazione hanno suscitato nel popolo di tutto il mondo la voglia di sentirsi uniti; nel loro sacrificio legano più strettamente la fratellanza degli uomini. In tempi antichi gli uomini guardavano le stelle e videro degli eroi nelle costellazioni. In tempi moderni facciamo più o meno lo stesso, ma i nostri eroi sono uomini epici di carne e sangue. Altri seguiranno, e sicuramente troveranno la loro strada. La ricerca dell’uomo non sarà negata. Ma questi uomini sono stati i primi, e rimarranno i più importanti per i nostri cuori. Ogni essere umano che guarderà verso la Luna nelle notti a venire, saprà che c’è qualche angolo di un altro mondo dove regnerà per sempre l’umanità.


Fonte: http://www.meteoweb.eu


Apollo 11: c'era il 50% di probabilità che gli astronauti non potessero lasciare la Luna

di Oliviero Mannucci

Ecco l'interno del LM, questo era lo spazio a disposizione degli astronauti mentre erano sulla Luna. La foto è stata scattata dal sottoscritto 4 mesi e mezzo fa mentre ero in visita alla NASA

L'Apollo 11, fu una missione piuttosto frettolosa, la pressione internazionale fece si che non venissero rispettati tutti i protocolli di sicurezza. I test a Terra indicavano infatti che il modulo che dal LM sarebbe decollato per agganciare il modulo di comando in orbita intorno alla Luna dove Collins aspettava i suoi compagni, aveva il 50 % di probabilità di non riuscire ad accendere i motori. In più Aldrin raccontò che gli astronauti muovendosi nello spazio angusto del LM, avevano urtato e rotto la levetta dell'accensione motori. Quindi, non solo c'era il 50% di probabilità che gli astronauti morissero sulla Luna, ma in più si aggiunse questo imprevisto, che Aldrin risolse infilando una penna all'interno dell'interruttore e facendo leva riusci ad accendere. Nixon aveva quindi già pronto, un "coccodrillo" come si chiama in gergo, da leggere ai cittadini americani e al mondo, nel caso in cui gli astronauti non ce l'avessero fatta.


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