La diffidenza diffusa, di nutrite comunità di ufologi, verso il governo degli Stati Uniti affonda in radici lontane. Tuttavia la scarsa apertura degli Usa al fenomeno UFO, indipendentemente se frutto di una politica precisa o dettata da elementi casuali, non è un fatto inedito nella storia. In pratica in ogni epoca, le potenze egemoni del momento, hanno sempre mostrato una certa diffidenza verso tutti quei fenomeni insoliti o misteriosi. Altro che ostracismo, centinaia di anni fa si assistette a una censura degli UFO in piena regola. Molto lo si può spiegare con il rischio, diretto o indiretto, in cui si poteva incorrere. Il timore, neanche tanto celato, di veder messo in discussione il proprio potere e il predominio geopolitico. I Romani non si comportarono diversamente in tal senso. Eppure di misteri, di apparizioni di presunti UFO e fenomeni a tutt’oggi inspiegabili, le cronache del primo grande impero della storia sono piene. Certo i Romani non avevano i mezzi e le conoscenze di cui disponiamo oggi, ed è una scusante solo parziale. Diversi episodi misteriosi, anche celebri, dell’epopea dell’Impero Romano, avrebbero meritato ben altro approfondimento. Non fu da meno la cattolicissima Spagna, soprattutto all’indomani della scoperta del nuovo mondo. Lo strano atteggiamento di Cortés, venuto in contatto con culture fondate su miti e leggende ancestrali, è sintomatico. Preferì cancellare le tracce e le testimonianze degli Aztechi e dei Maya. I tempi erano quelli che erano, l’Inquisizione pure. Si finiva al rogo per molto meno, figurarsi a paventare l’esistenza di divinità venute dal cielo. Poi c’è stato il periodo della guerra fredda. In quel mezzo secolo i regimi comunisti, afflitti da una paranoia cronica, ignorarono e occultarono tracce e indizi dal valore scientifico potenzialmente incommensurabile. Per la dottrina Marxista l’acronimo “UFO” era un tabù. Un discorso valido sia per la Cina maoista che per l’Urss.
Foto: Media NF
Fonte: http://notiziefresche.info/
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