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Friday, February 4, 2011

Privatizzare gli shuttle?

La storia è quanto meno sorprendente (almeno per me). A quanto riferisce la NBC, esisterebbe un piano – chiamato Commercial Space Transportation Service o CSTS – per usare due dei tre shuttle rimasti, l’Endeavour e l’Atlantis, come navicelle “privatizzate” da lanciare un paio di volte all’anno verso la ISS tra il 2013 e il 2017.

La proposta è della United Space Alliance, vale a dire l’azienda che gestisce gli shuttle per conto della NASA, che l’ha inserita tra quelle in ballo per la seconda tornata del programma CCDev, quello destinato a finaziare le iniziative private di sviluppo di trasporti spaziali con equipaggio.

Il senso della vicenda sta nel risparmio non indifferente che comporterebbe la possibilità di gestire voli e navicelle in modo appunto privato, usando impianti, forza lavoro eccetera già esistenti e condividendone parte con altre compagnie commerciali. In cifre, si passerebbe da un massimo di 4 miliardi di dollari annui a un prezzo fisso di 1.5 miliardi, e qui il vantaggio è comprensibile; quello che mi sfugge invece sono i vantaggi dal punto di vista della sicurezza: non s’era detto che gli shuttle andavano in pensione anche (soprattutto?) per il tasso troppo elevato di incidenti? Quanto alle alchimie gestionali per cui la stessa azienda che oggi gestisce a 100 domani lo farà per la metà, mi arrendo prima di tentare di decifrarle, e sarò grata a chiunque ce le spieghi.

La NASA, in ogni caso (e in modo, si dice, indipendente dalla proposta della USA) starebbe studiando la possibilità di lasciare l’Endeavour in condizioni di servizio anziché venderlo a un museo come previsto finora. Da accanita fan degli shuttle non posso che gioire, ma, ripeto, mi piacerebbe capire di più…

Fonte: http://digiorgio-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/

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