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Thursday, February 3, 2011

Uncontacted Tribes e gli alieni dell'Amazzonia (che siamo noi)

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Cerchiamo gli alieni ad anni luce di distanza quando invece ci basta traslocare di trenta chilometri per imbatterci in mentalità diverse dalla nostra. Io, nato e cresciuto a Milano, vado a Crema - non a Timbuctù, a Crema - e non mi ritrovo, faccio fatica ad integrarmi (vissuto sulla mia pelle).

A volte gli alieni sono ancora più vicini: nel nostro stesso quartiere o sul nostro stesso pianerottolo.

A volte, invece, sono immersi nel verde dell'Amazzonia.

Chissà cosa dev'essere per questi autoctoni dipinti di rosso osservare rapiti un velivolo a motore. Magari pensano sia un rumoroso uccello, o un dio. Magari no, magari sanno che ci siamo e fanno di tutto per rimanere a distanza e non incontrarci. Non mi stupirebbe: tra genocidi, inquinamento, tasse, orari di lavoro, traffico, politica, burocrazia e grandi fratelli, la voglia di conoscermi passerebbe anche a me.

Fonte: http://teledicoio.blogosfere.it/

Commento di Oliviero Mannucci: Speriamo che anche loro non facciano la fine di altri milioni di loro apparteneti ad altre tribù, che sono state sterminati nel corso degli anni da parte delle grandi multinazionali del fast food e del legname con i vestiti infettati di vaiolo, le finte vaccinazioni, o semplicemente sterminati con i mitra dagli elicotteri, per fare posto agli allevamenti intensivi di bestiame o fare il parquet che molti hanno sotto i loro piedi nelle case o per fare l'ananas in scatola e altre cose del genere. Aree immense, incendiate, disboscate, sfruttate selvaggiamente e rese aride nel giro di pochi anni e poi abbandonate. Chi sono gli incivili a questo punto, l'uomo bianco o loro? Ci avete mai pensato? Ricordatevi che l'Amazzonia è uno dei serbatoi di aria della nostra astronave Terra ed è ricca di piante medicinali che curano le più svariate malattie tra cui anche la leucemia. Se continua così un giorno sparirà per sempre in nome della "CIVILTA'" di una massa di infami speculatori e assassini.

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