Trovare pianeti simili alla Terra oltre il sistema solare: è la missione di ExoPlanetSat, un satellite grande quanto un dizionario tascabile che sarà lanciato entro l'anno prossimo dalla Nasa. Ha una lunghezza di trenta centimetri e due lati da dieci centimetri. Utilizza pannelli solari per l'alimentazione della batteria.
A progettarlo è stato il Mit di Boston con il Draper Laboratory: ha sviluppato apparecchiature ad hoc per la stabilizzazione. ExoPlanetSat sarà puntato verso una singola stella per rilevare la variazione della luminosità durante il passaggio di un pianeta e in questo modo può stabilirne le dimensioni. Il team guidato da Sara Seager punta su Alpha Centauri, distante 4,3 anni luce dalla Terra, per trovare esopianeti.
La Nasa lancerà entro il 2012 fino a venti nanosatelliti e ha chiesto agli atenei degli Stati Uniti di inviare proposte per progetti sperimentali. I primi esperimenti per la ricerca scientifica con i satelliti in miniatura risalgono all'inizio degli anni Duemila e derivano dal kit di assemblaggio elaborato da una startup californiana, CubeSat: ha costruito moduli a basso costo per la didattica e la prototipazione, venduti anche su internet.
Sono piccoli cubi dal lato di dieci centimetri utilizzati dalle università per test: analisi dell'efficienza di pannelli solari, valutazione degli effetti sui microrganismi, telecomunicazioni. Nel tempo hanno partecipato gli esperimenti con i nanosatelliti anche atenei italiani. L'Agenzia spaziale europea (Esa) ha ricerche in corso per valutarne le applicazioni. E a settembre l'università di Bologna prevede il lancio del suo AlmaSat-1 per testare un sistema di micropulsione con possibili applicazioni industriali: è un minisatellite dal peso di dodici chili.
Fonte: http://www.ilsole24ore.com
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