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Monday, October 17, 2011

Nucleare: la bonifica dei siti italiani costerà 4,8 miliardi e terminerà nel 2025



Si chiama decommissioning e costerà all'Italia ben 4,8 miliardi di euro: è la bonifica delle aree che ospitano gli impianti nucleari e consiste nelle varie attività di trasferimento del combustibile, smantellamento e decontaminazione delle strutture e gestione dei rifiuti radioattivi. Il processo, che rappresenta la fase finale del ciclo degli impianti nucleari, si conclude nel momento in cui il sito diventa un green field, un prato verde, completamente privo di radiazioni e pronto ad avere nuova vita.

Nel nostro paese si occuperà di questa delicata operazione la società Sogin, che ha presentato ieri il suo piano industriale 2011-2015, contenente i costi e la descrizione delle tempistiche e delle varie attività in corso e future. La realizzazione della bonifica dovrebbe concludersi entro il 2025 e prevede anche la realizzazione di un deposito nazionale per i rifiuti radioattivi. Nei cinque anni del piano Sogin realizzerà attività di decommissioning per 400 milioni di euro, fino ad arrivare al 2015 appunto, momento in cui le attività saranno pari a circa 150 milioni di euro, tre volte quelle realizzate nel 2010.

“Il nuovo piano industriale – ha spiegato nel corso della conferenza di presentazione l'amministratore delegato di Sogin, Giuseppe Nucci - intende migliorare l’efficienza e l’efficacia delle nostre attività con l’obiettivo di ottimizzare tempi e costi, per concludere la bonifica degli impianti nucleari, portarli a prato verde e restituirli ai cittadini e al territorio, consapevoli che Sogin è allineata alle migliori esperienze internazionali”.

Un programma già avviato nell'agosto scorso attraverso la demolizione del pontile in cemento armato lungo 750 metri di Latina, cui seguirà la dismissione – nei prossimi quattro anni – delle "parti convenzionali degli impianti". I dati relativi al primo semestre 2011, contenuti nel comunicato stampa della società, parlano di attività di decommissioning pari a 22,1 milioni di euro, con un incremento del 50% rispetto alla media del periodo 2007-2010. Le attività sono state realizzate in un mercato di libera concorrenza tra i vari fornitori, con un coinvolgimento massiccio dell'imprenditoria locale, per un totale di 82,8 milioni di euro contrattualizzati, il 76% delle quali attraverso procedure di gara a ribasso, che hanno fatto risparmiare 12 milioni di euro.

Per il momento, comunque, entro l'anno – si legge sempre nel comunicato - saranno concluse le attività di decontaminazione e smantellamento dell’impianto "Fabbricazioni Nucleari" di Bosco Marengo (Al), il primo in cui termineranno le attività di decommissioning, e la rimozione dei componenti e dei sistemi ausiliari non contaminati nella centrale di Trino (Vc). Sono inoltre già iniziate le operazioni di trasferimento in Francia del combustibile nucleare a Saluggia, l’ultimo 2% del combustibile irraggiato ancora presente in Italia, operazioni che dovrebbero concludersi entro il 2012.

Eleonora Cresci

Fonte: http://www.greenbiz.it

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