La prestigiosa rivista dedica la copertina a un'immagine dell'asteroide ottenuta dalla sonda europea. "Sono numerose le sorprese su Lutetia" commenta Cesare Barbieri, lead scientist italiano dello strumento di bordo OSIRIS.
Lutetia in primo piano per la nuova copertina di Science. La prestigiosa rivista dedica infatti il nuovo numero all’asteroide, mettendo in copertina una sua immagine ravvicinata, in assoluto tra le più dettagliate e suggestive tra le centinaia riprese a luglio 2010 dalla sonda europea Rosetta durante l’incontro ultra-ravvicinato, appena 3162 chilometri, con il remoto asteroide. Ottenute grazie allo strumento di bordo OSIRIS, le immagini coprono tutto l’emisfero nord e parte di quello sud, per un totale di circa il 50% della superficie di Lutetia. Le varie zone visibili nell’immagine sono state chiamate come alcune delle antiche regioni romane del primo secolo dopo Cristo, ai tempi della fondazione della città di Lutetia (le regioni sono: Baetica, Achaia, Etruria, Narbonensis, Noricum, Pannonia, Raetia), mentre i crateri hanno ricevuto il nome di altre città dell’epoca, come ad esempio Roma, Massilia e Patavium, l’odierna Padova. La scelta di quest’ultima non è casuale: è a Padova che si è svolta e coordinata buona parte del lavoro che ha permesso di ottenere immagini così dettagliate.
Merito dello strumento di bordo OSIRIS e dell’hardware fornito dal team del Centro Interdipartimentale Studi e Attività Spaziali (CISAS) “G. Colombo”, composto da ricercatori dei Dipartimenti di Astronomia, Fisica, Fisica Tecnica, Geoscienze, Ingegneria Meccanica, Ingegneria dell’Informazione dell’ Università di Padova, dell’ INAF Osservatorio Astronomico di Padova e del CNR-IFN UOS Padova LUXOR. I finanziamenti per la realizzazione e l’operazione scientifica di OSIRIS-WAC provengono dall’Agenzia Spaziale Italiana.
“Sono numerosi i risultati e le sorprese che abbiamo trovato su Lutetia” commenta Cesare Barbieri del Dipartimento di Astronomia e del CISAS, Università di Padova, lead scientist italiano di OSIRIS. “Siamo rimasti colpiti dal vedere come vi siano massi appoggiati sulla superficie, quando ci si attendeva che fosse un unico blocco compatto. Un’altra caratteristica è la sua elevata densità, pari a 3,4 grammi per centimetro cubo, la più elevata tra tutte quelle finora misurate per un asteroide. Il dato è stato ottenuto combinando le misure di massa ottenute dall’esperimento di Radio Scienza, e di volume, determinato grazie alle osservazioni della camera OSIRIS”. Per paragone, la densità media della Terra è di 5,5 grammi per centimetro cubo. Questo valore così elevato potrebbe far supporre che Lutetia, nel corso della sua evoluzione, abbia subìto un processo di fusione interna, dovuto al riscaldamento generato dal decadimento di materiali radioattivi presenti nella sua struttura. Questo fenomeno avrebbe prodotto la separazione di un nucleo ferroso, un mantello e una crosta formata da silicati leggeri.
Al momento la sonda Rosetta è in uno stato di “letargo” per risparmiare il più possibile la sua energia, e lo rimarrà sino a quando, nel 2014, incontrerà la cometa Churyumov-Gerasimenko, distante quasi un miliardo di chilometri dalla Terra, seguendola nel suo viaggio di avvicinamento verso il Sole.
Fonte: http://www.media.inaf.it
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