Un impatto obliquo per Scheila
Ha trovato conferma l'ipotesi che le tre code che caratterizzano l'asteroide Scheila e viste lo scorso dicembre siano dovute ad un impatto da dietro dovuto ad un altro asteroide delle dimensioni di 20-50 metri.
Lo strano caso dell’asteroide con triplice coda finalmente risolto. Scheila, questo il nome dell’asteoide che si trova nella regione esterna della fascia principale degli asteroidi, in un orbita tra Marte e Giove, aveva mostrato lo scorso dicembre una strana peculiarità, una triplice coda che lo rendeva simile ad una cometa.
Autore della scoperta Steve Larson della Catalina Sky Survey, che aveva osservato lo strano oggetto celeste all’inizio di dicembre del 2010. Da subito, grazie anche a dati ottenuti con il satellite della NASA Swift e del telescopio spaziale Hubble (NASA-ESA), gli astronomi ipotizzarono che tali “code” fossero dipese dall’impatto di un altro asterode contro Scheila.
Ora i ricercatori dell’Università di Seul, dell’Osservatorio Nazionale Astronomico del Giappone (NAOJ), dell’Istituto di Scienza dello Spazio e di Astronautica (ISAS), insieme all’Università di Kobe, hanno confermato l’ipotesi attraverso un’osservazione durata tre mesi e che ha permesso di identificare quelle tre code, come appunto tre strisce lineari di polvere. Grazie alle osservazioni ottenute con il Telescopio Subaru di 8.2 metri, hanno potuto ricostruire anche la dinamica dell’impatto. L’asteroide Scheila è infatti stato impattato da un altro asteroide di dimensioni comprese tra venti e cinquanta metri, che lo ha colpito da dietro obliquamente. I ricercatori hanno infatti condotto numerose simulazioni che hanno evidenziato come la traccia delle “code” non potesse essere giustificata da un impatto frontale, quanto piuttosto da un impatto obliquo, come mostra la figura.
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