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Monday, October 17, 2011

Astronomia: il mistero di una pianura marziana

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Credit: ASU/NASA/JPL

In uno dei paesaggi apparentemente meglio compresi e meno interessanti di Marte si nasconde qualcosa che potrebbe riscrivere la storia del pianeta. Oppure no. Stiamo parlando di Hesperia Planum, una pianura quasi completamente dimenticata perchè ritenuta quasi inutile. “La maggior parte degli scienziati non vuole lavorare sulle cose piatte“, ha osservato il geologo Gregg Tracy dell’Università di Buffalo, State University di New York. Gli scienziati avevano stabilito che Hesperia Planum fosse una pianura ricoperta di lava. Mai nessuno ha riesaminato la questione e il luogo è stato utilizzato per esemplificare una cosa piuttosto importante: la base di un periodo di transizione nella scala dei tempi geologici di Marte. Il periodo viene giustamente chiamato Hesperian e si pensa che appartenga a 3,7-3,1 miliardi di anni fa. Ma quando Gregg e il suo allievo Carolyn Roberts hanno iniziato a guardare questa classica pianura lavica marziana con i moderni strumenti, si sono imbattuti nelle prime difficoltà. “C’è un vulcano in Hesperia Planum a cui molte persone non prestano attenzione perché è molto piccolo,” ha detto Gregg. “Quando ho iniziato a guardare alla regione più ampia intorno, non sono riuscita a trovare alcune bocche vulcaniche, alcun flusso. Continuavo a cercare prove del flusso di lava, ed è molto frustrante, perché non c’è niente di simile nella Hesperia Planum. Una probabile causa per questo problema, è la spessa coperta di polvere che copre la pianura” ha spiegato la geologa. “Copre tutto come la neve”. Così ho rivolto la mia attenzione a dozzine di sinuosi canali, chiamati solchi, larghi da poche centinaia di metri fino a centinaia di chilometri. Non è affatto chiaro se questi solchi siano di origine vulcanica. La domanda che la ricercatrice si pone è la seguente:” come si sono formati questi canali? Da acqua, lava, o qualcos’altro?”. Per cominciare a rispondere a questi quesiti, Gregg Roberts cerca indizi importanti sulla Luna. “Sulla Luna vediamo queste stesse caratteristiche e sappiamo che l’acqua non si sarebbe potuta formare li“, ha detto Gragg. Quindi i geologi stanno cercando di paragonare questi canali marziani a quelli lunari utilizzando dati da navicelle differenti. Gregg spera di trovare le prove che possano escludere l’acqua o la lava sulla pianura marziana. Se dovesse venir fuori che si tratta di un deposito di un lago si cambiarebbe la storia geologica di Marte. La pianura sarebbe inoltre un gran be luogo per cercare di individuare possibili forme di vita, perchè l’accoppiata acqua e calore vulcanico rappresenterebbe una combinazione vincente per generare inizialmente forme di vita. “La parte vulcanica è un’interpretazione che sta cominciando a crollare”, dice Gregg. “Ciò che resiste invece, è che l’Hesperiano segna un passaggio tra il Noachiniano (un tempo in cui acqua allo stato liquido copriva la superficie e la formazione di crateri da impatto) e l’amazzonico (un periodo più freddo e secco su Marte).” Altri scienziati sono interessati al suo lavoro a causa della sue possibili implicazioni sulla scala temporale geologica di Marte. Gregg non è preoccupata che la storia di Marte possa essere riscritta, ma sospetta che Hesperia Planum sia molto più complicata di quello che la gente potesse pensare sino ad ora.

Fonte: http://www.meteoweb.eu

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