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Monday, October 24, 2011

"Aiutateci, o Wikileaks chiuderà"

"Se Wikileaks non trova modo di aggirare il blocco che finanziamenti non saremo piu' in grado di continuare oltre la fine dell'anno". E' quanto ha annunciato oggi Julian Assange, il fondatore del sito diventato famoso in tutto il mondo per aver pubblicato i segreti delle guerra in Iraq e in Afghanistan e del Dipartimento di Stato.

Julian Assange

Julian Assange

Londra, 24-10-2011

'Chiuso per mancanza di fondi'. Julian Assange affigge con un video postato sul web una sorta di cartello virtuale sulla porta di Wikileaks, che già nelle prossime settimane potrebbe essere costretta a interrompere la pubblicazione di "migliaia" di altri documenti segreti di Washington.

"Wikileaks - dice Assange nel videomessaggio rivolgendosi ai simpatizzanti - ha bisogno di voi, non possiamo permettere alle banche di controllare le nostre vite. Abbiamo deciso di concentrare tutti i nostri sforzi nel combattere la corruzione
di questi istituzioni finanziare".

"Se WikiLeaks non troverà una soluzione per eliminare questo blocco non saremo semplicemente piu' in grado di continuare il nostro lavoro oltre la fine dell'anno", ha
dichiarato Assange aggiungendo che la sua organizzazione ha bisogno di 3,5 milioni di dollari per superare i prossimi 12 mesi. Per il numero due di WikiLeaks, Kristinn Hrafnsson, la questione non è rilevante solo per l'organizzazione, ma anche
per "la libertà di parola" in generale e coinvolge altre associazioni, come Amnesty International e Greenpeace, che pure basano la loro capacità operativa sulle donazioni.
Il colpo al portafoglio per WikiLeaks, d'altra parte, è stato molto doloroso. Secondo Hrafnsson l'organizzazione ha infatti perso "40-50 milioni di euro".

Il problema di Wikileaks non sono la mancanza di donatori ma il blocco, attivo da dicembre 2010, dei canali di approviggionamento usati dal sito a partire dai due circuiti di carte di credito Mastercard e Visa, 'persuasi' dagli Usa a rompere ogni rapporto con la struttura di Assange. Da Visa e Mastercard, insieme a Bank of America, eBay, PayPal e Western Union, arrivavano il 95% dei fondi per Wikileaks.

A luglio WikiLeaks presento un esposto all'antitrust europea denunciando Visa e MasterCard per violazione dei trattati Ue. Assange spera che Bruxelles decida entro metà novembre di aprire una procedura di infrazione contro i due circuiti di
carte di credito. Assange ha anche puntato il dito contro Washington: siamo vittima, ha detto, di "un attacco organizzato dagli Usa che include invettive da esponenti dell'estrema destra, e minacce di morte contro lo staff di WikiLeaks".

Fra circa un mese, il 28 novembre, a un anno dalla pubblicazione dei cables segreti del Dipartimento di Stato americano, WikiLeaks rivelerà "il suo nuovo nuovo sistema di consegna elettronica" del materiale sensibile. Assange ha spiegato che il sistema
sara' "totalmente indipendente".

Fonte: rainews24.it

Commento di Oliviero Mannucci: Combattere le banche raccogliendo fondi che transitano su di esse non è proprio il massimo. Comunque Wikileaks ce la farà anche a superare questo problema. Con buona pace dei complottisti che scrivevano che Wikileaks è al servizio della CIA, gli stessi che poi sono iscritti sui social network più diffusi, che sono utilizzati dai servizi di tutto il mondo per condizionare la popolazione.

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