La mappatura globale ad alta risoluzione di Encelado, conferma che le previsioni meteo per la luna ghiacciata di Saturno indicano raffiche di neve in corso. Il Dr Paul Schenk del Lunar and Planetary Insitute di Houston, in Texas, sostiene che la superficie infatti sembra composta da ghiaccio finissimo perfetto per sciare. Le misure dello spessore dello strato superficiale mostrano che le particelle di ghiaccio ricadono sulla superficie di Encelado in uno schema prevedibile. La mappatura di questi depositi indica che i pennacchi e la loro fonte di calore sono relativamente longevi, probabilmente di decine di milioni di anni, e sono aree superficiali ricoperte appunto da uno strato di minuscole particelle di ghiaccio. Le analisi dettagliate dei terreni, mostrano una superficie insolitamente liscia con ondulazioni topografiche quasi inesistenti, dove sono nascosti vecchi crateri e fratture. La mappatura della topografia del sito ad alta risoluzione, ha permesso di trovare anche cambiamenti di pendenza lungo i bordi di molte delle fratture più profonde, o canyon. Il più grande di questi canyon misura 500 metri di profondità e 1,5 chilometri di diametro. Queste rotture di pendenza si verificano a circa 75 – 125 metri sotto il bordo delle pareti del canyon e corrispondono alle altezze dove è esposto più robusto materiale crostale lungo le pareti del canyon. Sulla crosta ghiacciata più solida a quanto pare è stata ipotizzata la presenza di un materiale sciolto che rappresenterebbe il deposito dei pennacchi presenti sul satellite. Lo strato è in media di circa 100 metri di profondità. Almeno 3 ulteriori siti mostrano segni simili della sepoltura dell’orografia, ma la risoluzione di queste immagini non è buona e le misure di spessore non sono ancora possibili. La deposizione del materiale avviene in maniera molto lenta rispetto agli standard terrestri: meno di un millesimo di millimetro l’anno. Per accumulare 100 metri di depositi, ci sono voluti quindi poche decine di milioni di anni. Questo è importante in quanto indica che la fonte di calore termica necessaria per guidare i pennacchi e mantenere l’acqua liquida sotto la crosta ghiacciata dovrebbe anche essere altrettanto longeva. Senza rifornimento, lo strato causato dal pennacchio si dissiperebbe in qualche centinaia di migliaia di anni. Quindi potremmo andare a sciare su Encelado? “Tute spaziali ingombranti e gravità estremamente bassa a parte (la gravità superficiale è solo circa l’1% rispetto a quella terrestre), le stesse particelle sono solo una frazione di millimetro, circa un micron o due in totale, anche più sottile di polvere di talco. Questo vorrebbe dire un vero paradiso per uno sciatore che troverebbe una pista perfetta, migliore di qualsiasi altra sulla Terra. Molto più piccolo del tipico fiocco di neve, la persistenza di questa “raffica” di minuscole particelle di ghiaccio è direttamente responsabile dell’accumulo molto lento ma costante di particelle di ghiaccio molto fini, o “neve” attraverso grandi aree di Encelado. Anche se a lungo sospettato, i modelli di colore globale e le osservazioni ad alta risoluzione sono la prima conferma diretta e la prima indicazione di come e dove questa ricaduta sulla superficie di Encelado si verifichi. Questo accumulo avrà implicazioni importanti per la nostra comprensione futura del meccanismo di riscaldamento interno che guida i pennacchi, e per le proprietà isolanti della superficie che oggi vediamo. Lavori complementari necessari alla comprensione di questo fenomeno richiederanno nuove immagini ad alta risoluzione durante gli incontri con Encelado previsti per il 2012 e il 2015 durante l’ormai nota missione Cassini.
Fonte: http://www.meteoweb.eu
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