Paura nucleare, la Germania spegnerà vecchie centrali

Occorre un ripensamento sulla politica energetica, dopo la tragedia delle centrali giapponesi. Il messaggio parte dal paese motore dell’Europa, la Germania governata dalla conservatrice Angela Merkel. Diversi i motivi che hanno dettato questo primo passo: tra essi certamente la forte angoscia provocata nell’opinione pubblica mondiale dall’esplosione del reattore di Fukushima, con conseguenze imprevedibili e non limitate alle sole popolazioni locali. Assieme ai vicini francesi, i tedeschi erano i maggiori utilizzatori in Europa di energia nucleare, nonostante il programma di dismissione delle centrali portato avanti dal governo socialdemocratico e poi rivisto dall’attuale esecutivo moderato.

Dall’interno della stessa coalizione di governo, si fanno avanti proposte di rottura con la vecchia politica energetica, con i liberali pronti a sposare la causa ecologista delle fonti rinnovabili. Dalle energie alternative la Germania cercherà ottenere al più presto percentuali di approvvigionamento equivalenti a quelle garantite dalle centrali atomiche, ovvero intorno al 30% del fabbisogno nazionale. Sono attualmente 16 i reattori in funzione sul territorio tedesco, ma si fa strada l’ipotesi di dimezzarne quasi subito il numero. Se questa svolta sarà messa in atto dalla Germania, tanti altri paesi europei saranno incoraggiati a rivedere i loro progetti in materia, anche perchè le popolazioni cominceranno a chiederlo con crescente insistenza. (Foto: Media NF)

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