Le autorità tedesche hanno rilevato nell’aria tracce microscopiche di iodio radioattivo proveniente dal Giappone. Ad ogni modo si tratta di una percentuale “un milione di volte più bassa di quella che un essere umano riceve attraverso la radioattività naturale” come riferisce una portavoce del Ministero dell’Ambiente. La Germania ha inoltre annunciato controlli più severi sulle importazioni di prodotti alimentari provenienti dal Giappone, stabilendo che solo agli alimenti testati e certificati come totalmente liberi da radiazioni sarà permesso di entrare nel paese.
Sull’allarme nucleare si è espressa anche l’Autorità federale tedesca per la Protezione dalle Radiazioni (German Federal Authority for Radiation Protection): “Un massiccio rilascio di radiazioni potrebbe seriamente aggravare la situazione in Giappone”, Wolfram Koenig, che dirige l’associazione, ha detto. “Ma in Europa e in Germania … rileveremo solo tracce di radioattività.” Un invito a stare tranquilli, come quello che nei giorni scorsi è stato diffuso anche dal Ministero della Salute italiano, in merito alla nube radioattiva giunta nel nostro paese.
Tuttavia la situazione nel Paese del Sol Levante è tutt’altro che rosea. Dopo il ricovero dei tre tecnici di Fukushima contaminati dalle radiazioni, secondo le ultime stime un tasso di iodio radioattivo 1.250 volte superiore ai livelli consentiti è stato rilevato nel mare antistante la centrale nucleare danneggiata dal terremoto. Lo ha annunciato l’Agenzia giapponese di sicurezza nucleare. Le misure sono state rilevate dalla Tepco (Tokyo Electric chiarisce un portavoce dell’Agenzia. Che comunque aggiunge che “la radioattività ridotta nel mare si diluirà con la marea, il che significa che occorrerebbe una concentrazione nettamente più importante perché alghe e animali marini l’assorbiscano”.
Fonte: http://www.fanpage.it/
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