(AGI/EFE) - Londra, 16 mar. - L'Aiea, l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica, gia' due anni fa mise in guardia il governo giapponese circa il pericolo che le centrali nucleari del Paese asiatico non fossero in grado di resistere a sismi di particolare potenza, come quello di magnitudo 9,0 che venerdi' scorso genero' un devastante 'tsunami, e poi anche il rischio di catastrofe nucleare a Fukushima. E' quanto emerge da cablogrammi diplomatici riservati, diffusi dal sito on-line WikiLeaks, il cui contenuto e' ripreso oggi sul quotidiano britannico 'The Daily Telegraph'. Stando ai documenti citati dal giornale, un dirigente dell'agenzia di controllo Onu comunico' alle autorita' di Tokyo che le misure di sicurezza negli impianti erano obsolete, e che un terremoto davvero forte avrebbe "posto seri problemi". La replica delle autorita' nipponiche consistette nel formale impegno a migliorare gli standard in tutte le centrali, e in particolare a istituire un centro di reazione rapida proprio in quella di Fukushima 1: dagli stessi cablo risulta pero' che lo scenario piu' grave preso in considerazione contemplava un movimento tellurico d'intensita' non superiore ai 7 gradi sulla scala aperta Richter, dunque due in meno rispetto all'effettiva forza del terremoto di cinque giorni fa. Dal quotidiano londinese risulta altresi ' che la sicurezza nelle centrali atomiche giapponesi, cioe' di uno dei Paesi piu' sismici al mondo, fu argomento di discussione persino in occasione del vertice del G8 che si tenne a Tokyo nel 2008. Un altro cablogramma, inviato a Washigton dall'ambasciata Usa in Giappone successivamente a quel summit, e parimenti entrato in possesso del sito di Julian Assange, riporta il parere di un esperto, non identificato, il quale manifesto' tutta la sua preoccupazione a chi di dovere: soprattutto, segnalo' come le norme di sicurezza anti-sismiche fossero state revisionate soltanto tre volte in 35 anni, e che alcuni terremoti avvenuti all'epoca avevano superato i criteri sulla base dei quali erano state progettate le centrali. Un anno dopo, come dimostrano ulteriori messaggi secretati, il governo di Tokyo riusci' a bloccare una decisione della magistratura che avrebbe comportato la chiusura di un impianto nella parte occidentale del Paese, in quanto inidoneo a resistere a una magnitudo maggiore di 6,5 gradi: i tecnici dell'esecutivo riuscirono invece a convincere i giudici che il reattore era sicuro, e che tutti i test avevano sortito esiti soddisfacenti. Infine, sempre secondo i testi divulgati da WikiLeaks, tre anni fa un parlamentare nipponico piuttosto noto, Taro Kono, confido' a diplomatici statunitensi che in Giappone erano stati "occultati" diversi incidenti nucleari avvenuti nel passato. (AGI) .
Fonte: http://www.agi.it/
No comments:
Post a Comment
Note: Only a member of this blog may post a comment.