L’equipaggiamento tipo di un pilota di un jet tattico si compone di una tuta di volo, di una tuta anti-g (che è un sistema in grado di comprimere i muscoli degli arti inferiori ed il bacino in modo tale di aumentare di circa 1/1.5 g la sopportazione del pilota alle accellerazioni gravitazionali cui è sottoposto in volo, mantenendo un adeguato flusso sanguigno nelle zone vitali del corpo, in modo particolare nella testa.
Ridistribuzione della massa sanguigna corporea a seconda della accelerazione di gravità cui il corpo è sottoposto : a sx accellerazione di 1 g, al centro accellerazione g positiva ("velo nero"), a dx accellerazione g negativa ("velo rosso")
(2010, per gentile concessione della Rivista Marittima)
Normalmente noi siamo sottoposti alla forza di gravità di 1 g, mentre le sollecitazioni cui è sottoposto un pilota sono superiori a 4, 5, 6 volte quella che il corpo umano è abituato a sopportare. Sono definite accellerazioni G positive quelle che hanno la stessa direzione e lo stesso verso della accellerazione terrestre e che quindi si sommano ad essa (ad esempio quando l’aereo passa dal volo rettilineo livellato ad una rapida cabrata ; in questo caso il pilota vede nero - velo nero - perchè ha un ipoafflusso sanguigno al cervello ) ; sono definite accellerazioni G negative quelle accellerazioni che hanno direzione e verso contrario a qella della accellerazione terrestre e che quindi si sottraggono ad essa (ad esempio quando un aereo passa dal volo rettilineo livellato ad una rapida picchiata ; in questo caso il pilota vede rosso - velo rosso - perchè la pressione interna dell’occhio è inferiore a quella del sangue circostante ).
Tuta anti-G (per gentile concessione del Grupaer)
La tuta anti-G o tuta antigravitazionale si aggancia all’aereo tramite un tubo flessibile, e in caso di accellerazioni si gonfia automaticamente nella zona delle gambe per limitare la circolazione sanguigna in modo tale da mantenere costante l’afflusso del sangue al cervello ed evitare effetti collaterali come l’annebbiamento della vista, la visione a tunnel o la perdita di conoscenza . Al di sopra della tuta anti-G si indossa una imbragatura alla quale vengono agganciate le cinture di sicurezza che vengono poi agganciate -una volta saliti a bordo del velivolo - al sedile ed al paracadute - contenuto assieme alla cassetta di sopravvivenza ed al battellino gonfiabile - nel sedile eiettabile della cabina di pilotaggio . Sul tronco - torace ed addome - si indossano poi il giubbotto di salvataggio (comprendente un segnalatore di emergenza, una luce stroboscopica , dei fumogeni e tutto ciò che è necessario, nel caso di abbandono dell’aereo, per la sopravvivenza in terra o in mare). Oltre alla tuta anti-g il pilota è dotato di un casco protettivo e di un respiratore, in cui è incorporato il microfono della radio ricetrasmittente, collegato con un tubo flessibile all’aereo (l’abitacolo del velivolo non è pressurizzato e a livello di 10.000 piedi/3.000 metri di quota la rarefazione dell’aria non consente una respirazione ottimale, sopratutto in un aereo particolarmente performate come l’HARRIER, in cui lo stress può raggiungere determinati livelli ai quali il pilota ha bisogno di respirare una miscela per lo meno arricchita di ossigeno). Sotto il casco il pilota indossa gli auricolari ed un sottocasco in tessuto ; il casco, oltre la visiera, può essere provvisto di visori infrarossi per i voli notturni.
I piloti del GRUPAER vengono istruiti all’impiego di particolari tecniche di combattimento mavovrato – denominato T.V.C. (“Thrust Vectoring Control”, letteralmente “controllo del vettoramento dell’assetto con l’utilizzo degli ugelli orientabili”) – che, sfruttando la rotazione degli ugelli orientabili, consentono di fare assumere al velivolo assetti particolari, in grado di mettere in difficoltà l’avversario nell’intercettazione a bassa quota. Allo scopo di confondere ulteriormente l’avversario, sulla parte ventrale della fusoliera dei velivoli, in corrispondenza del posto di pilotaggio, è dipinto in nero un falso tettuccio; risulta così difficile per l’avversario riuscire a definire l’esatto assetto di volo dell’aereo e prevederne quindi le manovre.
Fonte: http://lupidimare.altervista.org/
No comments:
Post a Comment
Note: Only a member of this blog may post a comment.