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Saturday, March 26, 2011

Terremoto in Giappone: distrutti anche i dati digitali



dati_digitali

Nei secoli, l’umanità è stata più volte vittima di catastrofi naturali che hanno provocato situazioni piuttosto disastrose. Sia che si trattasse di uragani, tsunami o terremoti, gli effetti della forza della natura sono sempre stati tragici. Una volta passato il momento di maggior pericolo si inizia il conteggio dei danni: si comincia dalle persone defunte per poi arrivare ai danni provocati alle abitazioni ed infine si stima la catastrofe in denaro. Negli ultimi anni però c’è un ulteriore fattore da considerare. In un epoca in cui tutto è digitalizzato, come si fa a non considerare la perdita di dati digitali dovuta ad una catastrofe naturale?

Pensiamo all’ultimo avvenimento che ha letteralmente sconvolto il mondo intero. Pochi giorni fa il Giappone è stato colpito da un fortissimo terremoto seguito da uno tsunami di enormi dimensioni: le onde hanno infatti raggiunto un’altezza di 23 metri trascinando tutto ciò che si trovava sul territorio. Come in altri disastri, l’attenzione si è subito focalizzata sulle persone defunte, su quelle scomparse e sui danni provocati alle abitazioni. Ma il Giappone è il paese tecnologico per eccellenza. E i suoi dati digitali? Tutto totalmente perduto. Tutti i dati, sia quelli personali sia quelli invece riguardanti aziende pubbliche e private, sono stati sommersi dal mare e ovviamente mai più recuperabili. Il danno causato dalla perdita dei dati digitali ammonta a cifre molto elevate e non sarà ovviamente semplice ricreare nuovamente un archivio, soprattutto in un momento catastrofico come questo.

Un dato che apparentemente potrebbe sembrare meno rilevante è quello portato alla luce da 'Your Digital Afterlife', il nuovo libro scritto da Evan Carroll e John Romano, pubblicato da New Riders Press. Gli autori si sono posti una domanda: cosa fare dei dati digitali di un defunto? In realtà non viene data un’unica risposta. L’importante che è i parenti siano a conoscenza della vita digitale della persona scomparsa in modo tale da poterla gestire nel migliore dei modi.

Marta Proietti

Fonte: http://www.nextme.it/


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