L’esplosione di Betelgeuse ci fa capire che il cielo non è eterno come lo immaginiamo
01/02/2011 - 09:41
Angelo Zinzi in Rubriche
Fonte: http://www.interno18.it/
Qualche giorno fa è circolata in rete la notizia che una delle stelle più luminose del firmamento boreale sarebbe esplosa in una supernova entro il 2012. Come è solito della stampa non specializzata la notizia è poi stata enfatizzata, fino a che non è stato detto che nel 2012 due soli sarebbero stati visibili dalla Terra, proprio come nel film “Guerre Stellari” accade sul pianeta Tatooine.
La stella in questione è Betelgeuse, ovvero la spalla sinistra di Orione, una delle costellazione più importanti del cielo, sia dal punto di vista del colpo d’occhio, che per la sua importanza nella storia dei popoli antichi. Tanto per fare un esempio, le piramidi egiziane della Piana di Giza sono allineate esattamente come le tre stelle che formano la cosiddetta “cintura” di Orione.
Ovviamente scientificamente parlando ciò non significa nulla, ma la notizia ha attirato subito la mia attenzione perché da ragazzino fu proprio la costellazione di Orione ad affascinarmi, avvicinandomi al campo dell’astronomia, che è ora diventata la mia professione.
Mi è sembrato da subito strano che un astronomo di professione rilasciasse una dichiarazione del genere, perché nessuno studio scientifico ha mai permesso di calcolare il tempo necessario ad una supergigante rossa come Betelgeuse affinché le sue condizioni causino l’esplosione in supernova. Non essendo specifico della materia mi sono messo alla ricerca di articoli scientifici sull’evoluzione delle supergiganti rosse, ed ho trovato molti articoli riguardanti proprio Betelgeuse. Il motivo è semplice: la stella di cui si parla è una delle pochissime stelle che, osservata al telescopio da Terra, risulta avere una dimensione definita.
Generalmente le stelle sono talmente lontane che non è possibile, nemmeno con il più potente dei telescopi, osservare un disco, ma risultano sempre un punto. È lo stesso motivo per il quale le stelle nel cielo hanno una luce tremolante, mentre i pianeti (più vicini e quindi non puntiformi alla vista) mostrano una luminosità stabile.
Betelgeuse ha questa particolarità per due motivi: è abbastanza vicina alla Terra (circa 600 anni luce) ed è davvero grande (si parla di un raggio vicino alle 5 unità astronomiche, vale a dire circa la distanza tra il Sole e Giove). Come detto prima è una supergigante rossa, ovvero una stella vicina alla sua fine, enorme, ma relativamente fredda. Questo tipo di stelle, a differenza di quelle delle dimensioni del Sole, sono destinate a finire in maniera “spettacolare”, ovvero esplodendo ed allontanando da esse tutta la materia di cui sono composte, diventando delle piccole stelle nane quasi invisibili.
Che questo processo avverrà per Betelgeuse è fuori di dubbio. Ciò che non è possibile sapere è quando succederà. Questo perché mai finora sono state studiate stelle che poi sono esplose in supernovae. Esplosioni di supernova sono state osservate nel passato, ma, ovviamente, nei secoli passati non c’erano le conoscenze scientifiche adatte a studiare le stelle così come facciamo oggi. E quindi non è possibile dire quando questo avverrà.
Un’altra cosa importante da dire è che, anche se ciò dovesse avvenire nel 2012, di certo non ci sarebbero due soli di grandezza comparabile nel cielo, poiché la supernova originata da Betelgeuse sarà sicuramente la stella più luminosa in cielo, probabilmente visibile anche di giorno, ma avrà comunque dimensioni e luminosità estremamente limitate rispetto al Sole.
Dopo aver fatto tutto questo discorso su Betelgeuse volgiamo ora il pensiero a quello che significherebbe l’esplosione di questa stella per la costellazione di Orione: nel giro di qualche tempo la sua “spalla sinistra” sparirebbe e la costellazione non avrebbe più la sua forma attuale. Questo dovrebbe farci capire quanto le varie superstizioni legate al cielo, tra cui non ultima l’oroscopo, siano fantasie inventate dall’uomo senza la minima base scientifica.
Le costellazioni così come osservate da Terra non sono certamente formazioni fisse. Anzi, a volerla dire tutta, non sono formazioni di alcun genere. Se avessimo la possibilità di allontanarci dalla Terra, scopriremmo che le stelle che noi ora vediamo vicine nel firmamento sono lontanissime tra loro e, osservate da un altro punto dello spazio, non avrebbero le forme a noi familiari.
Volendo fare un esempio con le quattro stelle principali della costellazione di Orione troveremmo che Rigel dista circa 800 anni luce da noi, Betelgeuse 600, Bellatrix 240 e Saiph 700. Le stelle non sono, dunque, fisicamente vicine, ma semplicemente tali ci appaiono proiettate sulla volta celeste.
Come possono, dunque, oggetti che in realtà non esistono influenzare la vita di noi sulla Terra?
Commento di Oliviero Mannucci: Io non sono un astrologo, sono un astrofilo e quindi non credo negli oroscopi, almeno per come vengono fatti attualmente in occidente. L'astrologia però non va demonizzata, come spesso fanno la maggior parte degli scienziati, perchè le basi di essa non sono sbagliate! Il Sole e la Luna, hanno di fatto delle influenze sulla vita di tutti i giorni, sia sugli esseri viventi sia sulla Terra stessa. Esiste infatti la bio-meteorologia, che si occupa di fare previsioni meteo e metterle in correlazione con l'attività del Sole e della Luna. Se l'attività solare è forte, il bio-meteorologo avvisa i portatori di pace-maker che potrebbero avere dei problemi ai loro apparecchi causati dai grandi campi magnetici sprigionati nello spazio dal Sole e cosi via. Se poi vogliamo parlare del passaggio apparente di un pianeta in una data costellazione, quella è tutta un'altra cosa. La costellazione in questione non esiste nella realtà, è un invenzione arbitriaria dell'uomo, ma le influenze fisiche che le stelle, i pianeti e la e galassie esercitano tra di loro come se lo spazio fosse un gigantesco domino, non possiamo ignorarle. L'esplosione di Betelgeuse, apporterà tutta una serie di elementi allo spazio che formeranno a lungo andare altre stelle. Quindi finchè questi corpi celesti esistono un influenza la hanno eccome e anche quando finiscono di esistere i vari elementi che le componevano continuano ad influenzare l'universo e in minima parte anche il nostro pianeta, che si arricchirà di alcuni di loro. Quando si parla di queste cose, certi "astrofisici" dovrebbero stare bene attenti a quello che dicono, anche perchè l'uomo non conosce ancora fino in fondo come funziona lo spazio e quali energie lo muovono. La stragrande maggiornaza delle nozioni cosmologiche che l'uomo ha, sono solo ipotesi teoriche che spesso si smentiscono nel tempo tra di loro. Come possiamo quindi sentenziare su una cosa o sull'altra quando ancora non abbiamo capito qual'è l'energia che muove tutto l'universo, da dove arriva e quali sono le implicazioni sottili che lo governano che i nostri sensi non sono in grado di percepire?
Cieli sereni
Oliviero Mannucci
Fonte: http://www.interno18.it/
La costellazione di Orione: la stella rossa sulla sinistra è Betelgeuse
La stella in questione è Betelgeuse, ovvero la spalla sinistra di Orione, una delle costellazione più importanti del cielo, sia dal punto di vista del colpo d’occhio, che per la sua importanza nella storia dei popoli antichi. Tanto per fare un esempio, le piramidi egiziane della Piana di Giza sono allineate esattamente come le tre stelle che formano la cosiddetta “cintura” di Orione.
Ovviamente scientificamente parlando ciò non significa nulla, ma la notizia ha attirato subito la mia attenzione perché da ragazzino fu proprio la costellazione di Orione ad affascinarmi, avvicinandomi al campo dell’astronomia, che è ora diventata la mia professione.
Mi è sembrato da subito strano che un astronomo di professione rilasciasse una dichiarazione del genere, perché nessuno studio scientifico ha mai permesso di calcolare il tempo necessario ad una supergigante rossa come Betelgeuse affinché le sue condizioni causino l’esplosione in supernova. Non essendo specifico della materia mi sono messo alla ricerca di articoli scientifici sull’evoluzione delle supergiganti rosse, ed ho trovato molti articoli riguardanti proprio Betelgeuse. Il motivo è semplice: la stella di cui si parla è una delle pochissime stelle che, osservata al telescopio da Terra, risulta avere una dimensione definita.
Generalmente le stelle sono talmente lontane che non è possibile, nemmeno con il più potente dei telescopi, osservare un disco, ma risultano sempre un punto. È lo stesso motivo per il quale le stelle nel cielo hanno una luce tremolante, mentre i pianeti (più vicini e quindi non puntiformi alla vista) mostrano una luminosità stabile.
Betelgeuse ha questa particolarità per due motivi: è abbastanza vicina alla Terra (circa 600 anni luce) ed è davvero grande (si parla di un raggio vicino alle 5 unità astronomiche, vale a dire circa la distanza tra il Sole e Giove). Come detto prima è una supergigante rossa, ovvero una stella vicina alla sua fine, enorme, ma relativamente fredda. Questo tipo di stelle, a differenza di quelle delle dimensioni del Sole, sono destinate a finire in maniera “spettacolare”, ovvero esplodendo ed allontanando da esse tutta la materia di cui sono composte, diventando delle piccole stelle nane quasi invisibili.
Che questo processo avverrà per Betelgeuse è fuori di dubbio. Ciò che non è possibile sapere è quando succederà. Questo perché mai finora sono state studiate stelle che poi sono esplose in supernovae. Esplosioni di supernova sono state osservate nel passato, ma, ovviamente, nei secoli passati non c’erano le conoscenze scientifiche adatte a studiare le stelle così come facciamo oggi. E quindi non è possibile dire quando questo avverrà.
Un’altra cosa importante da dire è che, anche se ciò dovesse avvenire nel 2012, di certo non ci sarebbero due soli di grandezza comparabile nel cielo, poiché la supernova originata da Betelgeuse sarà sicuramente la stella più luminosa in cielo, probabilmente visibile anche di giorno, ma avrà comunque dimensioni e luminosità estremamente limitate rispetto al Sole.
Dopo aver fatto tutto questo discorso su Betelgeuse volgiamo ora il pensiero a quello che significherebbe l’esplosione di questa stella per la costellazione di Orione: nel giro di qualche tempo la sua “spalla sinistra” sparirebbe e la costellazione non avrebbe più la sua forma attuale. Questo dovrebbe farci capire quanto le varie superstizioni legate al cielo, tra cui non ultima l’oroscopo, siano fantasie inventate dall’uomo senza la minima base scientifica.
Le costellazioni così come osservate da Terra non sono certamente formazioni fisse. Anzi, a volerla dire tutta, non sono formazioni di alcun genere. Se avessimo la possibilità di allontanarci dalla Terra, scopriremmo che le stelle che noi ora vediamo vicine nel firmamento sono lontanissime tra loro e, osservate da un altro punto dello spazio, non avrebbero le forme a noi familiari.
Volendo fare un esempio con le quattro stelle principali della costellazione di Orione troveremmo che Rigel dista circa 800 anni luce da noi, Betelgeuse 600, Bellatrix 240 e Saiph 700. Le stelle non sono, dunque, fisicamente vicine, ma semplicemente tali ci appaiono proiettate sulla volta celeste.
Come possono, dunque, oggetti che in realtà non esistono influenzare la vita di noi sulla Terra?
Commento di Oliviero Mannucci: Io non sono un astrologo, sono un astrofilo e quindi non credo negli oroscopi, almeno per come vengono fatti attualmente in occidente. L'astrologia però non va demonizzata, come spesso fanno la maggior parte degli scienziati, perchè le basi di essa non sono sbagliate! Il Sole e la Luna, hanno di fatto delle influenze sulla vita di tutti i giorni, sia sugli esseri viventi sia sulla Terra stessa. Esiste infatti la bio-meteorologia, che si occupa di fare previsioni meteo e metterle in correlazione con l'attività del Sole e della Luna. Se l'attività solare è forte, il bio-meteorologo avvisa i portatori di pace-maker che potrebbero avere dei problemi ai loro apparecchi causati dai grandi campi magnetici sprigionati nello spazio dal Sole e cosi via. Se poi vogliamo parlare del passaggio apparente di un pianeta in una data costellazione, quella è tutta un'altra cosa. La costellazione in questione non esiste nella realtà, è un invenzione arbitriaria dell'uomo, ma le influenze fisiche che le stelle, i pianeti e la e galassie esercitano tra di loro come se lo spazio fosse un gigantesco domino, non possiamo ignorarle. L'esplosione di Betelgeuse, apporterà tutta una serie di elementi allo spazio che formeranno a lungo andare altre stelle. Quindi finchè questi corpi celesti esistono un influenza la hanno eccome e anche quando finiscono di esistere i vari elementi che le componevano continuano ad influenzare l'universo e in minima parte anche il nostro pianeta, che si arricchirà di alcuni di loro. Quando si parla di queste cose, certi "astrofisici" dovrebbero stare bene attenti a quello che dicono, anche perchè l'uomo non conosce ancora fino in fondo come funziona lo spazio e quali energie lo muovono. La stragrande maggiornaza delle nozioni cosmologiche che l'uomo ha, sono solo ipotesi teoriche che spesso si smentiscono nel tempo tra di loro. Come possiamo quindi sentenziare su una cosa o sull'altra quando ancora non abbiamo capito qual'è l'energia che muove tutto l'universo, da dove arriva e quali sono le implicazioni sottili che lo governano che i nostri sensi non sono in grado di percepire?
Cieli sereni
Oliviero Mannucci
Caro Sig. Mannucci,
ReplyDeletecredo che vada fatta una precisazione.
Gli esempi di influenza delle stelle sulla vita umana da Lei citati (vento solare e supernova) non hanno nulla a cui vedere con l'astrologia.
Secondo l'astrologia, infatti, è la posizione relativa di stelle e pianeti ad influenzare la vita di tutti i giorni: a seconda di dove si trovano le stelle, il nostro umore/comprtamento/modo di essere cambia. Questa è chiaramente una grossa sciocchezza, ed è contro ciò che si scagliano a ragione gli astrofisici (non c'è bisogno di mettere le virgolette).
Che poi l'attività solare e gli elementi espulsi nelle supernove vadano ad apportare modifiche nello spazio, questo è indubbio, ma nell'articolo di Zinzi non è affermato il contrario. Infatti si parla di superstizioni e di influenze da parte di oggetti che in realtà, come ha anche scritto Lei, non esistono (ovvero le costellazioni): credenze che vanno combattute.
Un saluto,
Andrea Longobardo
Egregio Sig.Andrea Longobardo, innanzitutto la ringrazio per leggere questo mio blog e grazie per il suo intervento. Le virgolette prima e dopo la parola astrofisici, sono state messe per sottolineare che esiste una categoria di scienziati che purtroppo basa tutta la loro ricerca su dei sensi che sono molto limitati e che quindi forniscono una visione della "realtà" assai limitata a sua volta. Quindi se è giusto "combattere" contro le superstizioni è altrettanto giusto " combattere" le certezze relative di chi a sua volta crede che la realtà sia solo quella percepita dai sensi. La realtà vera è molto diversa dalla realtà percepita e quindi relativa, fino a quando l'uomo non avrà compreso questo non esisterà mai una scienza che non sia paragonabile ad una superstizione. Forse il paragone che ho fatto è un pò forte, ma credo renda l'idea. Grazie ancora per il suo intervento!
ReplyDeleteCieli sereni
Oliviero Mannucci
... diciamo che la scienza in quanto tale (quella da Galilei in poi, visto che prima non c'era scienza) si basa solo e soltanto sui sensi... su cos'altro vuole basarsi lei?
ReplyDeleteSaluti,
Angelo Zinzi
PS Mi fa comunque piacere che la mia rubrica venga letta in giro
Egregio dott.Zinzi innanzi tutto benvenuto su questo mio blog. Ho avuto modo in passato, anche se sono solo un astrofilo, di collaborare gomito a gomito con alcuni astronomi professionisti, quello che ho spesso rilevato è una certa tendenza da parte dello scienziato medio, ad assolutizzare la scienza ad unica verità, cosa assai sbagliata a mio avviso, in quanto la scienza umana non è perfetta. Le faccio un esempio, se osserviamo una galassia nel visibile vediamo che ha una forma ben precisa, se la osserviamo nell'infrarosso un pò di cose cambiano, se la guardiamo nell'ultravioletto anche, se visualizziamo su un monitor i segnali di un radio telescopio puntata su di essa è ancora diversa, e via dicendo. Quale di queste diverse visioni mostrava la reale forma della galassia? Nessuna di essa . Per vederla veramente come è non basterebbe probabilmente neanche sommare tutte queste immagini, in quanto magari più avanti l'uomo scoprirà altre "realtà" ben lontane dalle nostre odierne conoscenze. Quindi, se io fossi uno scienziato, ci andrei cauto, ad assolutizzare la visione che la scienza ha della realtà, in quanto anch'essa parziale e imperfetta. Lo scienziato a mio avviso, più di ogni altra persona dovrebbe fare questo esercizio di umiltà, e invece oggi spesso accade il contrario. La scienza moderna, quella fondata da Galileo Galilei ( che lo ricordo, oltre ad essere un astronomo, viveva facendo oroscopi a pagamento ai signorotti del tempo) oggi spesso si lancia in incomprensibili crociate verso quello o questo per amore della verità. Ma di quale verità stiamo parlando? Qu Solo uno scienziato sa veramente come stanno le cose, ed è lo Scienziato Supremo, colui che con la sua grande potenza e incommensurabile intelligenza ha creato tutto. Quindi per avvicinarci un pò di più a conoscere la realtà, quella vera, dovremo necessariamente fare un lavoro su noi stessi, che potrà aiutarci a comprendere meglio le dinamiche della creazione, sia quella materiale che spirituale. Ma quante persone sono pronte a fare questo?
ReplyDeleteCieli sereni
Oliviero Mannucci
Scusate se intervengo ancora, per un'ulteriore precisazione.
ReplyDeleteIl compito della scienza non è quello di cercare la Verità Assoluta, ma quello di cercare un'interpretazione, basata appunto sulla nostra percezione, di ciò che si osserva.
La ricerca della Verità (che è una sola) non può basarsi sulla sola scienza, che di per sé è mutevole, in quanto le teorie vanno sempre affinandosi, per ogni interrogativo ne sorge sempre un altro ed è praticamente impossibile arrivare a rispondere a tutto.
Tuttavia, pur non svelando la realtà, ne fornisce la migliore interpretazione OGGETTIVA (la ricerca della Verità che dice lei è un processo prima di tutto soggettivo, come giustamente lei asserisce). La migliore, in quanto dimostrabile, e dunque accessibile a tutti.
L'astrologia è invece basata sul nulla, non è dimostrabile, anzi è facilmente smentibile.
Mettiamola così: la scienza non è verità, ma ne è la migliore interpretazione oggettiva; l'astrologia non è né verità, né un'interpretazione oggettiva.
Quindi ben venga l'articolo di Zinzi, mentre il paragone tra scienza e superstizione che ha fatto Lei secondo me non regge.
Andrea Longobardo
Caro sig. Longobardo,mi scuso per la tardiva risposta ma non sono sempre on-line, vedo che l'argomento ha stimolato un interessante dibattito e la ringrazio ancora per il suo contributo che in parte condivido. Ma l'argomento è veramente vasto, ad esempio quando lei dice( riferendosi alla scienza) "Tuttavia, pur non svelando la realtà, ne fornisce la migliore interpretazione OGGETTIVA..." non sono molto d'accordo, perchè anche quella "migliore interpretazione" è legata a due fattori, il suo tempo e chi la produce, che sono due fattori mutevoli. Quello che oggi la scienza può interpretare in un dato modo al meglio delle sue possibilità, magari un domani farà ridere qualcuno che magari dirà: Come erano limitati 200 anni fa! Il problema a mio avviso è che uno scienziato se lo vuole essere sino in fondo, deve essere in grado di saper distinguere la temporaneità dell'illusorio dall'eternità del reale. E invece spesso oggi accade il contrario, lo scienziato medio, ateo per partito preso, scambia per eterno ciò che è illusorio ( dimensione materiale) e non considera minimamente l'esistenza del reale ( dimensione spirituale). Questo fa si che spesso gli "scienziati" giocano a fare scienza, perchè non hanno gli strumenti e le conoscenze per interpretare veramente al meglio il contingente, in quanto l'illusorio è comunque legato al reale da un filo sottile. L'astrologia, alla quale io non credo, almeno per come viene fatta in occidente, non è da demonizzare, in quanto si basa su qualcosa di reale ( le influenze del Sole e la Luna lo sono ) e anche perchè per un certo numero di secoli ha sostituito la scienza in quel modo d'interpretare al meglio la realtà oggettiva di chi ci ha preceduto su questo pianeta. Come vede è tutto molto relativo. Comunque siccome il dibattito mi sembra assai interessante, in quanto ognuno di noi può apportare elementi interessanti da far conoscere agli altri, vi segnalo che proprio da pochi giorni ho attivato un forum dedicato ai lettori de i "Tempi sono maturi", l'indirizzo è : http://itempisonomaturi.forumfree.it/, se siete interessati a proseguire questo dibattito, sempre in maniera pacata e nel rispetto delle idee di tutti sono a disposizione, nei limiti di tempo che la la "realtà" contingente mi concede.
ReplyDeleteCieli sereni