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Sunday, November 20, 2011

Dal Giappone la mappa delle radiazioni post Fukushima

Fonte: Proceedings of the U.S. National Academy of Sciences

TOKYO - In Giappone si continua, coe è giusto che sia, a monitorare la situazione di Fukushima minuto per minuto, anche perchè come segalato nei giorni scorsi, pare proprio che i percioli non siano ancora cessati e anzi richiederanno parecchio tempo per essere risolti. Anche gli scienziati nipponici si stanno dando parecchio da fare per capire gli effetti delle radiazioni sull'uomo e sull'ambiente. Sull'edizione del 14 novembre del Proceedings of the U.S. National Academy of Sciences è stato pubblicato un interessantissimo studio che mostra il livello di contaminazione del Giappone.

CESIO 137 - In particolare, un gruppo di scienziati guidati da Teppei Yasunari (Universities Space Research Association, Maryland) ha simulato la dispersione del cesio 137 tenendo conto delle condizioni meteo verificatesi in Giappone dopo il sisma e lo tsunami. I datimostrano un livello di contaminazione in linea con quanto aveva detto il ministro della Scienza del Giappone, Masaharu Nakagawa, che aveva parlato di "radiazioni diffuse solo verso Nordovest", quindi verso le prefetture di Nagano e Gunma. "Tuttavia - aveva ammesso ancora il ministro - è possibile che ci siano state contaminazioni anche più ad Ovest". In ogni caso, pare proprio che i livelli di contaminazione riscontrati fino a questo momento non abbiano fatto scattare particolari allarmi al di fuori della zona immediatamente prossima a Fukushima, se è vero che non è stata vietata nemmeno la coltivazione di riso. C'è dunque da stare tranquilli? Prima di rispondere, invito a considerare il fatto che l'analisi non ha preso in considerazione, per mancanza di dati, proprio il periodo di maggiore rilascio delle sostanze radioattive. Probabilmente la realtà delle cose è molto peggiore rispetto alle stime fatte dagli scienziati nipponici e per questo ripeto la domanda: c'è da stare tranquilli?

Fonte: http://www.net1news.org

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