Eppur si muovono
Nuove immagini del Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) della NASA, che da quasi 6 anni osserva la superficie marziana con le sue telecamere ad alta risoluzione, mostrano dune di sabbia in movimento sulla superficie del pianeta rosso in diverse zone, per distanze notevoli e su tempi scala relativamente brevi. In particolare, la maggior parte delle dune mobili osservate si trovano in prossimità del polo Nord del pianeta e si estendono su di un’area vasta come la Francia.
Queste osservazioni rivelano come la superficie sabbiosa sia più dinamica di quanto pensato finora. Marte sperimenta quindi molto più vento di quanto noi pensiamo, oppure i venti sono in grado di trasportare più sabbia di quanta finora ipotizzato. Siamo soliti pensare che la sabbia di Marte sia relativamente immobile, ma queste osservazioni cambiano senza dubbio questo punto di vista.
L’aria su Marte è così sottile (la densità dell’atmosfera al suolo è circa un centesimo di quella presente sulla Terra) che sarebbero necessari fortissimi venti per spingere i granelli di sabbia. Gli esperimenti fatti nelle gallerie del vento hanno mostrato che una manciata di sabbia avrebbe bisogno di venti fino ai 130 km/h per muoversi su Marte, rispetto ai soli 16 km/h sulla Terra, ma le misurazioni degli esperimenti meteorologici che furono effettuati nella seconda metà degli anni ’70 dai due lander Viking della NASA hanno mostrato che venti di questa intensità sono estremamente rari su Marte.
Immagine animata che mostra il movimento di una duna marziana, localizzata in prossimità del cratere Herschel, poco a sud dell'equatore marziano. che dal 3 marzo 2007 al 1 dicembre 2010 si è spostata di circa 2 metri. NASA/JPL-Caltech/Università dell'Arizona/JHUAPL I primi indizi che le dune su Marte si spostano lentamente furono ottenuti grazie alle immagini riprese da Mars Global Surveyor (MGS), una sonda, anch’essa della NASA, che è rimasta operativa dal 1997 al 2006, ma le camere della navicella non avevano la risoluzione necessaria per rilevare con certezza i cambiamenti. Anche i due rover Spirit e Opportunity hanno rilevato indizi sul cambiamento nella posizione della sabbia quando sono atterrati sulla superficie del pianeta rosso nel 2004. I controllori della missione rimasero sorpresi nel vedere granelli di sabbia sparsi sopra i panelli solari dei rover e, inoltre, successivamente hanno anche osservato le loro tracce riempirsi parzialmente di sabbia.
Immagine animata del movimento di una grande duna situata nella regione polare settentrionale di Marte. Anche questa, dal 25 giugno 2008 al 21 maggio 2010, si è spostata di circa 2 metri. NASA/JPL-Caltech/Università dell'Arizona/JHUAPL Ma non tutta la sabbia su Marte viene soffiata via dal vento. Lo studio ha anche identificato diverse aree dove questa è rimasta immobile. Le dune che non mostrano segni di movimento potrebbero essere costituite da granelli di sabbia di dimensioni più grandi. Secondo gli addetti ai lavori, le dune che sembrano stazionarie potrebbero muoversi comunque, ma su scale temporali maggiori, mosse magari da cicli climatici di lungo periodo del pianeta, la cui durata è dell’ordine delle decine di migliaia di anni. L’inclinazione dell’asse di rotazione marziano relativamente al suo piano orbitale può infatti variare drammaticamente. Questo, combinato con la relativa grande eccentricità (poco meno di 0,10) dell’orbita del pianeta, può portare a forti cambiamenti nel clima marziano, molto più grandi di quelli che sono riscontrabili sulla Terra.
Di Mario Di Martino
Fonte: http://blog.focus.it
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