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Saturday, November 19, 2011

Le radiazioni misteriose rilevate in Europa che non lo erano

Lo iodio 131 misurato in Europa nei giorni scorsi arriverebbe dall’Ungheria

Il mistero è probabilmente risolto: un laboratorio ungherese che produce isotopi medici sarebbe all’origine delle emissioni in atmosfera di iodio radioattivo rilevati nei giorni scorsi in diversi paesi dell’Europa centrale, in Germania e Francia.

LE MISURAZIONI - L’11 novembre scorso, l’AIEA ha comunicato di essere stata informata dalle autorità di vigilanza della Repubblica Ceca della presenza nell’ambiente di “livelli molto bassi di iodio 131.” Tracce di particelle radioattive, presenti nell’atmosfera sotto forma di aerosol, sono state individuate anche in Polonia, Slovacchia, Austria e Germania. In Francia, i livelli misurati dall’Istituto di radioprotezione e sicurezza nucleare (IRSN) sono di alcuni microbecquerels per metro cubo d’aria. Si tratta di concentrazioni troppo basse per rappresentare un rischio per la salute. Sono state fatte diverse ipotesi per spiegare questo tipo di inquinamento, tra le quali quella di rilasci accidentali dai reattori nucleari, industriali o di ricerca.

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L’ANNUNCIO - L’Istituto ungherese per la Ricerca sugli isotopi ha annunciato oggi di aver registrato nel proprio laboratorio a Budapest un aumento delle emissioni di iodio 131. Secondo il direttore dell’istituto, questo rilascio però non spiegherebbe del tutto la contaminazione misurata in Francia. Ma secondo l’Agenzia internazionale dell’energia atomica (AIEA), che non ha ancora comunicato ufficialmente queste informazioni, il laboratorio di Budapest sarebbe stata la principale fonte di contaminazione, ma non presenta alcun pericolo il piano sanitario. Il laboratorio aveva già misurato un aumento delle emissioni di iodio 131 nella prima metà del 2011. Anche se i livelli sono rimasti bassi – secondo i manager infatti sono ancora alla soglia tollerata dalle autorità sanitarie – la produzione di isotopi è stata sospesa da giugno ad agosto, per consentire un miglior sistema di filtraggio. La produzione è stata ripresa nel mese di settembre, ma i livelli di iodio radioattivo non sono ancora scesi a livelli precedenti. Il laboratorio è stato nuovamente bloccato. La fonte di iodio radioattivo sembra ormai essere stata identificata, ma permane l’incapacità delle autorità nazionali e internazionali di individuare rapidamente possibili fonti di pericolo.

Fonte: http://www.giornalettismo.com

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