Una missione verità: scoprire se in passato esisteva la concreta possibilità di vita su Marte e soprattutto se esistano reali condizioni per poterla ospitare in futuro. Sono questi gli obiettivi principali che si prefigge la nuova missione della NASA sul pianeta marziano. Il “Mars Science Laboratory” trasporterà una strumentazione piuttosto sofisticata, adatta allo scopo per effettuare analisi mai tentate in precedenza. L’arrivo del rover è previsto per la prossima estate. Una missione epocale. E il mondo UFO come si posiziona?
C’è da dire che molti, tra esperti ed appassionati, ritengono come elementi per ipotizzare una presenza di una civiltà evoluta, almeno in passato sul pianeta rosso, esistessero già. Indizi che, secondo una corrente molto diffusa tra i ricercatori, la NASA si ostinerebbe a voler sottovalutare e ignorare.Lo studio delle foto, provenienti da Marte, ormai sono diventati centrali nella ricerca e nello studio del fenomeno UFO. E’ probabile che questa nuova missione, tra i fautori più accesi dell’ipotesi aliena, venga vissuta con due sentimenti piuttosto contrastanti tra di loro: da un lato inevitabile curiosità ma al contempo anche diffidenza.
Riuscire a provare, in maniera indiscutibile, che il pianeta rosso possa teoricamente essere stato abitato in un remoto passato aprirebbe nuovi e clamorosi scenari. Potrebbe cancellare numerosi pregiudizi che, inevitabilmente, ancora albergano nei circoli scientifici tradizionali e in una consistente fetta dell’opinione pubblica. Lo snodo decisivo, per avvalorare o meno il fenomeno UFO, sembra giocarsi molto lontano dal nostro pianeta.
Fonte: notiziefresche.info
Commento di Oliviero Mannucci: La NASA ha trovato vita su Marte già nel 1976. Le sonde Viking trovarono la presenza di vita microbica, ma gli esperimenti compiuti dai due lander uccisero le forme di vita trovate a causa di un errore. Nel sottosuolo di Marte si nascondono forme di vita anche più complesse dei microbi, la NASA sa da tempo questa verità, ma non sa come comunicarlo al mondo e allora sta mettendo su la farsa della sonda che dovrà accertarne la presenza. Ma la verità ha una forza tale che prima o poi viene fuori, diamo tempo al tempo e vedrete che le informazioni in mio possesso sono attendibili. Sempre nel 1976, la NASA aveva capito che su Marte c'era ghiaccio d'acqua, ma solo dopo alcuni anni la notizia è diventata di pubblico dominio, famose sono alcune fotografie presenti su alcuni libri di astrobiologia dove si vede la superficie di Marte fotografata dalle Viking, ricoperte di brina. Io l'avevo saputo dal giornalista Rai recentemente scomparso Mino Damato ( che conoscevo personalmente) e quando lo raccontavo ad alcuni astrofili o astronomi non ci credevano, poi quando la notizia è stata ufficializzata alcuni di questi miei amici scettici hanno provato a dire: Ma certo, anch'io l'avevo detto! Tipico comportamento dello scettico mediocre e ignorante.
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