
La terra trema ancora in Giappone. Attorno alle 22.30 (le 14.30 in Italia) è stata registrata una nuova forte scossa di magnitudo 6,2° con epicentro nella prefettura di Shizuoka, ma avvertita sensibilmente anche a Tokyo, 140 km più a Nord. Secondo le previsioni degli esperti, non ci dovrebbe essere in questo caso un rischio tsunami. Nel frattempo, il dipartimento della polizia nipponica ha reso pubblico il bilancio aggiornato delle vittime, che riporta cifre drammatiche: sono infatti 10 mila le persone morte o disperse a cinque giorni dal sisma. I corpi identificati sono al momento 1.060 e circa 420 sono stati restituiti alle famiglie.
GLI ALTRI REATTORI - Lo scoppio del reattore 2 segue a distanza di poche ore quelli analoghi ai reattori 1 e 3. Nel frattempo si è sviluppato anche un incendio nel reattore numero 4, presto spento, mentre è stato registrato un lieve di aumento di temperatura nei reattori 5 e 6. Conseguenza immediata dell'incidente più grave è la fuga di radioattività nell'atmosfera, ora a 400 millisiviert per ora.
RADIOATTIVITA' A TOKYO - Ieri il governo ha chiesto aiuto a una task force internazionale, ma oggi un innalzamento dei livelli di radioattività è stato registrato anche nell'area di Tokyo, 250 chilometri più a Sud rispetto all'area della centrale atomica. Il livello nella capitale è di 10 volte superiore al normale, anche se non ci sarebbero al momento pericoli per la salute. Decisamente peggiore la situazione a Fukushima. Le radiazioni nella sala di controllo della centrale , secondo l'agenzia Kyodo, sono troppo elevate perché "gli esperti della Tepco vi possano lavorare". Secondo l'Ispra (il presidio italiano per la sicurezza nucleare), l'inidente alla centrale di Fukushima Daiichi "potrà essere classificabile a livello 5", invece dell'attuale 4. Le autorità hanno deciso l'evacuazione degli abitanti nel raggio di 20 km dalla centrale. L'evacuazione non è ancora obbligatoria per chi vive tra i 20 e i 30 km dall'impianto, ma i residenti devono tassativamente chiudersi in casa.
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VENTI A FAVORE - Per il momento, almeno le condizioni meteorologiche starebbero dando una mano al Giappone. I venti stanno infatti spingendo la nube radioattiva di Fukushima verso l'oceano Pacifico, quindi via dalla terraferma giapponese, riducendo così il pericolo di contaminazione nella regione. Lo ha confermato da Ginevra l'Organizzazione Meteorologica Mondiale (Omm).
BORSE A PICCO - Le conseguenze del combinato terremoto-tsunami non hanno colpito Tokyo solo fisicamente. Pesanti le ricadute anche dal punto di vista finanziario: la borsa nipponica ha chiuso con un calo del 10,55% dopo che nella seduta di ieri aveva ceduto oltre il 6%. L'indice Nikkei era arrivato a perdere oltre il 14% per poi riguadagnare qualche punto nel finale di seduta.
Anche per questo il governo potrebbe intervenire direttamente sul mercato azionario, acquistando titoli. Lo ha anticipato il ministro delle Politiche economiche e fiscali Kaoru Yosano. Sulla scia del mercato nipponico è stata una giornata nera per le Borse di tutto il mondo: sia l’indice Ftse Mib che l'All Share hanno perso il 2,01%. Parigi ha lasciato sul terreno il 2,12%, Francoforte il 2,96%, mentre Londra ha chiuso con un -1,38%.
ALLARME ENERGETICO - Nel Paese rimane alto anche il timore della crisi energetica. Il primo ministro Naoto Kan ha inviato un sms a tutti gli utilizzatori di telefoni cellulari del Giappone, chiedendo loro di non sprecare energia elettrica e di far durare la carica almeno quattro giorni. Aumenta anche l'emergenza quotidiana: prodotti in scatola, batterie, pane e bottiglie d'acqua sono scomparse dagli scaffali dei supermercati. I negozi stanno esaurendo le scorte anche fuori dalle regioni più colpite dal disastro, facendo così aumentare le paure che il fenomeno possa danneggiare le consegne di aiuti alimentari a chi ne ha realmente bisogno.
BILANCIO PESANTE - Il numero dei morti e dei dispersi intanto è salito a oltre 6mila, ma secondo la polizia il bilancio, tra morti e feriti, toccherebbe quota 11mila. I morti confermati sono 2.475 mentre i dispersi sono 3.611. Al momento sono stati identificati 1.060 corpi, 420 dei quali sono stati restituiti alle famiglie. Intanto l'agenzia per gli Incendi e i Disastri naturali ha riferito che il bilancio degli edifici completamente o parzialmente distrutti ha raggiunto le 72.945 unità.
15/03/2011
Fonte: http://www.libero-news.it/

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