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Friday, March 11, 2011

Sisma in Giappone, più di mille morti. Obama: disastro catastrofico

Un terremoto devastante di intensità 8,9 gradi Richter ha colpito la costa orientale del Giappone questa mattina alle ore 6,46 italiane (14,46 ora locale). Il sisma - quinto più violento dal 1900 e 8mila volte più potente di quello che ha distrutto Christchurch in Nuova Zelanda - ha scatenato onde anomale alte diversi metri. La scossa - ha fatto sapere l'Agenzia meteorologica giapponese - è stata la più potente mai registrata nel Sol Levante. Il bilancio di vittime e dispersi è in costante aggiornamento. Tra 200 e 300 cadaveri sono stati ritrovati soltanto su una spiaggia di Sendai, nell'isola di Honshu nel nord-est del Giappone, colpita dallo tsunami seguito al terremoto che ha devastato oggi il paese.

L'area colpita dal sisma

Ministero industria: possibile piccola fuga radioattiva
Due centrali nucleari hanno registrato problemi al sistema di raffreddamento dei reattori a Fukushima e a Onagawa. A Fukushima potrebbe poi verificarsi una piccola fuga nucleare secondo quanto ha affermato il ministero dell'Industria. Due treni sono poi spariti, risucchiati dal passaggio del maremoto: il primo è stato segnalato nella prefettura di Miyagi, il secondo sarebbe invece sparito in quella di Iwate, ma non è ancora chiaro se si tratti di un treno passeggeri o merci. Nel pomeriggio ora italiana una diga nella stessa prefettura di Fukushima si è poi spezzata riversando tutta l'acqua a valle che ha spazzato via 1.800 abitazioni, almeno stando alla prima ricognizione effettuata dal ministero della Difesa. Quanto al bilancio delle vittime secondo le autorità giapponesi ci sarebbero mille morti, come riferisce l'agenzia Kyodo News.

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Stefano Carrer, l'inviato del Sole: vedevo gli edifici che dondolavano (Radio24)

Quattro placche tettoniche per un paese: 29 scosse negli ultimi 10 anni

Toyota blocca la produzione

Obama: disastro potenzialmente catastrofico
Intanto le autorità giapponesi stanno predisponendo la macchina dei soccorsi. Il ministero della Difesa si appresta a inviare 300 aerei e 400 navi per assistere nelle operazioni di soccorso cui gli Stati Uniti hanno assicurato il massimo supporto. Il presidente americano Barack Obama, dopo una riunione mattutina nello Studio Ovale dedicata alla tragedia nipponica, ha poi telefonato al premier giapponese Naoto Kan, alle 10.15 ora di Washington (le 16.15 italiane), per esprimere il cordoglio della Casa Bianca e offrire aiuti di emergenza. Le forze armate Usa, ha spiegato il portavoce del Pentagono, Leslie Hullryde, sono dunque pronte a intervenire. Oltre alla portaerei Ronald Reagan, in navigazione verso la corea nel Pacifico occidentale, Obama ha annunciato di averne inviato un'altra per aiutare il Giappone. Sulla costa occidentale, che non è stata colpita dallo tsunami, si trova poi la VII flotta della marina statunitense , di stanza a Sasebo. Il sisma, ha detto Obama nel corso di una conferenza stampa, «rappresenta un disastro potenzialmente catastrofico». E resta molto alto il rischio di nuove scosse come ha spiegato il capo di gabinetto del governo, Yukio Edano, in un breve briefing all'unità di crisi presso l'ufficio del primo ministro. Edano ha invitato «a essere pronti anche a fronteggiare scosse forti come quella iniziale»

Spostato l'asse della Terra
È praticamente certo, secondo gli esperti, che il terremoto ha provocato lo spostamento dell'asse terrestre. Tuttavia è ancora molto presto per determinarne l'entità. Secondo una prima stima dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) l'asse si è spostato di «quasi 10 centimetri», ma per il Centro di Geodesia spaziale dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) è necessario raccogliere ancora molte misure prima di avere la misura esatta.

Onde anomale, travolta una nave con 100 persone
Un primo potente tsunami di 7,30 metri - riferisce l'Agenzia meteorologica giapponese - è stato registrato a Soma, nella prefettura di Fukushima. L'onda anomala si è spinta fino a 5 chilometri all'interno della prefettura di Fukushima. Un'altra anomala da 10 metri ha raggiunto la città di Sendai, mentre nella prefettura di Aomori, più a nord sempre nell'isola di Honshu, si sarebbero avuto onde addirittura più alte. Le piste dell'aeroporto di Sendai, la città più vicina all'epicentro del violentissimo sisma che oggi ha colpito il Giappone, sono state completamente spazzate dalle onde provocate dal terremoto. La Tv giapponese Nhk ha mostrato immagini aeree impressionanti, con l'aeroporto completamente circondato dalle acque e senza nessun velivolo sulle piste. Una nave con a bordo 100 persone è stata travolta dallo tsunami che ha colpito il nord est del Giappone.

Allerta in tutto il Pacifico
L'allarme «tsunami», diramato dalle autorità nipponiche. Un allerta identico è stato ben presto esteso all'intero Oceano Pacifico: dalla Siberia e dalle isole Curili in Russia fino alle Hawaii, e a sud dalle Filippine a Papua-Nuova Guinea, passando per le Marianne e la Micronesia. «Un sisma di questa potenza può generare uno tsunami distruttivo che può toccare le cose vicino all'epicentro in qualche minuto e quelle più lontane nel giro di qualche ora» ha indicato il centro per gli tsunami nel Pacifico. Messe in guardia anche l'isola di Guam, le isole Marshall, l'Indonesia, la Papuasia Nuova Guinea, Narau, Micronesia ed Hawai. A Tokyo tutte le linee di metropolitana sono state fermate e la circolazione è bloccata pure sulle autostrade e le ferrovie dirette al Nord del Paese. Secondo le previsioni dello Tsunami Warning Pacific Center infatti un'onda anomala potrebbe raggiungere le coste del Cile, il punto più lontano che potrebbe toccare lo tsunami, fra 23 ore.L'allarme è poi rientrato nelle Filippine.

Evacuazioni in Ecuador, California e Canada
Quasi tutti in Paesi latinoamericani della costa pacifica hanno emesso un allarme tsunami dopo il violento terremoto che ha colpito il Giappone; il governo dell'Ecuador ha dichiarato lo stato di emergenza, ordinando lo sgombero dalle zone costiere di oltre 300mila persone. Il Cile - colpito l'anno scorso da un sisma altrettanto violento - e il Perù hanno emesso un allarme preventivo: la prima regione a poter esser colpita da un'eventuale onda anomala è la cilena Isola di pasqua, a 3.500 chilometri dall costa, verso le 21 ora italiana. Stato di allerta anche in Messico, specie nella Baja California. «Le onde hanno cominciato ad arrivare in territorio americano, da Guam all'Alaska alla costa ovest. Non si riportano danni rilevanti ma prendiamo la cosa molto sul serio e seguiamo la situazione molto da vicino», ha detto il presidente Usa Obama alle 18.52 ora italiana. In Messico, sulla costa nord-occidentale, si sono registrate per il momento onde alte mezzo metro. Mentre diverse centinaia di evacuazioni sono state predisposte in California, le cui coste sono state lambite dallo tsunami. Le evacuazioni riguardano le case che si trovano più vicine alla riva, lungo la costa oceanica del Nord della California. Un pericolo tsunami si registra poi anche lungo la costa ovest del Canada, nella provincia della British Columbia. Sono in stato di allerta le coste settentrionali della provincia e le isole Haida Gwaii, la costa centrale incluse Bella Bella, Bella Coola e Shearwater e la costa occidentale dell'isola di Vancouver da Cape Scott a Port Renfrew, dove sono stati evacuati il porto turistico, le spiagge e altre aree a rischio.

Centrali nucleari: a Fukushima salito livello di radiazioni
Poco dopo le prime scosse il governo giapponese aveva dichiarato lo stato di emergenza per la centrale nucleare di Onagawa nella prefettura di Miyagii. Qui era divampato un incendio che è stato domato. Il governo aveva fatto sapere che il processo di raffreddamento di uno dei reattori non stava procedendo come previsto. L'emergenza era poi scattata anhe per la centrale di Fukushima. Dove la situazione sembra stia tornando alla normalità. Le notizie che arrivano sono però frammentarie e poco fa (alle 18.22 ora italiana) l'agenzia Kyodo ha parlato di livello delle radiazioni in rialzo per l'impianto numero uno di Fukushima. Dopo i primi allarmi il governatorato della regione aveva ordinato già lo sgombero dei seimila abitanti che risiedono nella zona più vicina all'impianto. Secondo i dati forniti dal Ministero dell'industria nipponico Dopo la scossa undici reattori nucleari sono andati automaticamente in blocco - tra i quali due della centrale di Fukushima, senza che sia scattato il sistema automatico di raffreddamento del nucleo, attivato in situazioni di emergenza.

Traffico aereo sospeso
Il traffico aereo è sospeso allo scalo internazionale di Narita, a Tokyo. Nel nord-est del Paese sono stati subito fermati anche i treni espressi Shinkansen, mentre le autostrade della regione di Tokyo sono state chiuse alcuni minuti dopo la scossa.

Il mare nelle strade a Miyagi
A Miyagi, capoluogo dell'omonima prefettura, l'acqua dal mare si è riversata all'improvviso nelle strade, trascinando via con sè auto e cartelloni pubblicitari. Il porto si è riempito di carcasse di veicoli. Gli esperti hanno ammonito che sismi di tale potenza diventano ancora più pericolosi con il passare delle ore, giacchè è soprattuto dopo un certo periodo di tempo che lo tsunami, alimentandosi della propria stessa forza, è in grado di assumere dimensioni particolarmente estese.

Onu: più di 45 paesi pronti a intervenire
L'Onu è pronta ad inviare squadre di ricerca in soccorso della popolazione nipponica, colpita oggi da un violento terremoto di magnitudo 8,9 e da uno tsunami di 10 metri che si é abbattuto sulle coste giapponesi. «Oltre 68 squadre provenienti da più di 45 paesi sono in attesa, pronte a intervenire», ha dichiarato Elisabeth Byrs, portavoce dell'Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari. Anche gli Stati uniti hanno offerto aiuto. L'offerta è arrivata dall'ambasciatore a Tokyo John V. Roos. «Abbiamo appreso con grande preoccupazione la notizia del devastante terremoto e dello tsunami che oggi hanno colpito il Giappone e la regione del Pacifico», si legge in una nota in cui l'Ue esprime le condoglianze e il sostegno alle autorità governative e alla popolazione colpita. In aggiunta alle risposte che arriveranno dai singoli Stati membri, il Consiglio Ue ha chiesto all' Alto rappresentante per la politica estera Catherine Ashton e alla Commissione di «mobilitare tutta l'assistenza necessaria».

L'industria colpita dal terremoto: Toyota e NIssan chiudono alcuni impianti
Le conseguenze dell'eccezionale terremoto hanno colpito anche tutta l'industria automobilistica che ha nella parte settentrionale del Paese numerosi stabilimenti. Come ha già fatto Toyota, che ha chiuso alcune fabbriche, anche Nissan Motor - secondo Reuters - ha già bloccato la produzione in quattro stabilimenti. Nella prefettura di Tochigi, a nord di Tokyo, il crollo di una soffittatura avrebbe provocato la morte di una persona che lavoravano in una fabbrica della Honda Motor, altre 30 sarebbero rimaste ferite. Produzione interrotta anche in sei stabilimenti della Sony, mentre la Panasonic sta valutando i danni e ci sono alcuni lavoratori con lesioni lievi. La Fuji ha chiuso invece cinque impianti.

Contattati 10 dei 28 italiani presenti nelle zone colpite
Dall'Italia è giunto il cordoglio e la vicinanza del capo dello Stato Giorgio Napolitano e del premier Silvio Berlusconi che hanno assicurato aiuti alle popolazioni colpite. L'ambasciata italiana a Tokyo si è subito attivata per contattare i 28 connazionali residenti nelle aree investite dalla tragedia. Dieci di questi sarebbero già stati contattati e stanno bene. Nella prefettura di Miyagi, in particolare, sono stati rintracciati 2 nuclei familiari (su 7 presenti), per un totale di 6 persone. A Fukushima, invece, sono stati allacciati contatti con 3 nuclei familiari (su 4 presenti) per complessive 4 persone. Ancora nessuna notizia dalle prefetture di Aomori e Iwate, mentre da Sendai, la città pesantemente colpita dallo tsunami, la polizia locale ha fatto sapere che non risultano al momento cittadini stranieri tra le vittime.


Fonte: http://www.ilsole24ore.com/

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