Dopo il devastante terremoto in Giappone, la Farnesina sta tentando di comunicare con gli italiani residenti nella zona della sisma: finora all’appello mancano solamente due italiani. L’Ambasciata italiana a Tokyo è riuscita a contattare nella notte 27 connazionali su 29, tutti residenti nelle zone del nordest, quelle più colpite dalle scosse sismiche e dallo tsunami. Sembra che tutti stiano bene. Pare anche che siano tutti in salvo i 254 italiani che si trovavano attualmente in Giappone per turismo o per lavoro. Secondo la Farnesina: “Le segnalazioni arrivateci dalle famiglie sono state tutte evase positivamente”.
Paura anche per i cinque italiani residenti nella prefettura di Fukushima, dove nella notte si sono registrate nuove esplosioni alla centrale nucleare. Secondo Vincenzo Petrone, ambasciatore italiano, pare che i cinque stiano tutti bene e che si trovino ad almeno cento chilometri di distanza dall’impianto atomico.
La Farnesina ha però lanciato un nuovo appello, atto a “Sconsigliare di intraprendere viaggi in Giappone per ragioni non strettamente necessarie ed urgenti, anche in ragione dei comunicati dell’Agenzia Meteorologica giapponese che, se da un lato ha revocato l’allarme tsunami, dall’altro ha indicato la possibilita’ di nuove, anche forti, scosse di assestamento”.
Intanto ieri sono atterrati a Fiumicino i primi italiani rientrati dopo il terremoto: hanno parlato di edifici che oscillavano paurosamente, tanto da sentire il rumore dei palazzi che si muovevano. Una di loro, Marianna Santoni, ha dichiarato: “Per fortuna le infrastrutture hanno retto. Non abbiamo visto edifici crollati, neanche lungo l’interminabile tratto di strada, circa 12 chilometri, che abbiamo percorso a piedi per rientrare in albergo. A parte noi, che eravamo letteralmente terrorizzati, la gente non si e’ mai fatta prendere dal panico. C’e’ da imparare molto dai giapponesi”.

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