di AUGUSTO D’AMANTE
Il terremoto che ha colpito la costa orientale del Giappone lo scorso 11 marzo e le sue conseguenze, soprattutto i timori di una catastrofe nucleare, hanno riportato alla memoria il più grande dei disastri nucleari che la storia ricordi: quella che il 26 aprile 1986 si è consumata a Chernobyl, in Ucraina. Una gigantesca esplosione nell’impianto nucleare, allora, provocò la fuoriuscita di una grossa quantità di radiazioni che ha poi contaminato la Russia Occidentale e l’Europa.
Dopo 25 anni da quella catastrofe, il governo ucraino ha organizzato una conferenza internazionale per fare il punto sui fondi necessari per la costruzione di un sarcofago anti-radiazioni: infatti, nel tristemente famoso reattore n.4, quello da cui partì l’esplosione che causò la catastrofe, sono ancora presenti dei materiali radioattivi che venivano usati per la produzione dell’energia elettrica. Lo scopo che il governo ucraino si prefigge è quello di raccogliere fondi per costruire un involucro che coprirà il reattore in questione. Per questo obiettivo sono necessari 750 milioni di euro, e, come afferma il presidente ucraino, Viktor Yanukovich, ne sono stati raccolti 550.
Il vecchio involucro, costruito otto mesi dopo la tragedia, versa ormai in condizioni pessime: con il tempo il materiale con cui è stato costruito si sta sgretolando e questo potrebbe portare alla fuoriuscita di altre radiazioni. I soldi raccolti finora sono stati versati da altri Stati, nonostante la crisi economica. L’Unione Europea, attraverso il suo Commissario allo Sviluppo, Andris Piebalgs, fa sapere che stanzierà 110 milioni di euro, mentre il magnate della "Fondazione per lo Sviluppo dell’Ucraina", Rinat Akhmetov, fa sapere che donerà un altro milione di euro. Il resto delle spese dovrebbe essere sostenuto dal governo di Kiev.
Secondo Yanukovich, il nuovo sarcofago sarà pronto entro il 2015, sarà alto 105 metri, lungo 150, peserà 29 mila tonnellate e avrà una campata di 257 metri. La gigantesca costruzione, affermano i progettisti, sarà in grado di resistere per altri 100 anni.
Fonte: http://www.lunico.eu
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